Riqualificate undici strutture su diciassette, entro il prossimo anno interventi sulle altre sei. Un secondo credito riguarderà un’altra ventina di parchi
Un parco giochi non è solo uno scivolo e un’altalena. È un luogo dove i bambini socializzano, si divertono, si sporcano, stanno in equilibrio, sbagliano, riprovano e guadagnano fiducia. Una piccola palestra di vita che li aiuta a fare esperienze, liberi ma con un adulto al loro fianco, in un contesto sicuro e stimolante. Proprio per garantire dei parchi sempre a norma, ma anche piacevoli per i loro utenti, nel 2020 era stato stanziato un credito quadro di 3,28 milioni per la messa in conformità e riqualifica di diciassette parchi presenti a Bellinzona e nei suoi quartieri. Undici sono nel frattempo realizzati (sei pubblici e cinque della scuola dell’infanzia), ora ne mancano sei: tre verranno sistemati entro la fine di quest’anno e gli altri tre l’anno prossimo. Nonostante il rincaro delle materie prime sono rispettati i costi preventivati. Nei tredici quartieri sono presenti complessivamente 59 parchi. La seconda tappa di riqualifica, che toccherà un’altra ventina di strutture, sarà contemplata in un altro messaggio che il Municipio allestirà prossimamente, con tanto di richiesta di credito sul quale il Consiglio comunale dovrebbe esprimersi l’anno prossimo. I lavori per questa seconda parte di parchi dovrebbero quindi iniziare al più tardi nel 2025. Per definire le priorità e il tipo di intervento necessario, il Settore servizi urbani e ambiente si è basato sul rapporto di un esperto che collabora con la Città e si occupa del collaudo.
«Per non limitarci alla messa in sicurezza e alla sostituzione delle strutture non più a norma, abbiamo deciso di riqualificare i parchi giochi valorizzando l’intera area, creando qualcosa di specifico a seconda del contesto in cui si trovano», spiega alla ‘Regione’ Pamela Berta, responsabile della progettazione in seno ai preposti servizi cittadini. L’intento è quindi quello di offrire una varietà di gioco, di possibilità di sperimentare e interagire con gli altri, favorendo anche la motricità, l’inclusione e l’intergenerazionalità. Un esempio è il parco realizzato al Bagno pubblico, dove attorno alla fontana ludica si radunano diversi bambini che non si conoscono ma che poi interagiscono giocando. «Vogliamo anche offrire varietà tra i parchi in modo che le famiglie vadano alla scoperta anche di quelli presenti altrove, creando così movimento e interazione tra i quartieri», aggiunge Berta.
Tra i prossimi interventi vi sono quelli previsti al parco giochi Benigno Antognini in centro città che è inserito tra due strade: la strada cantonale via Guisan, piuttosto trafficata, e il viale Officina. Entro fine 2023 questo parco verrà reso più sicuro grazie alla sostituzione della vecchia recinzione e alla chiusura dei lati aperti con l’aggiunta di una nuova parte di recinzione e di due cancelli. «Abbiamo recepito questa esigenza e, visto quanto fatto nel parco giochi di Cima Piazza a Giubiasco, abbiamo voluto intervenire per migliorare la sicurezza», fa presente Giorgio Soldini, capo Dicastero anziani e ambiente. A Giubiasco, ricordiamo, l’anno scorso un bambino era stato urtato da un’auto; l’incidente aveva fatto riflettere sulla sicurezza dell’area e il Municipio aveva provveduto ad allungare la staccionata che separa il parco giochi dalla strada. Al parco Benigno Antognini, in concomitanza con alcuni lavori di canalizzazione, verrà pure rimossa e sostituita parte della vecchia pavimentazione nei pressi della fontana, come anche nei punti in cui è danneggiata. Verrà dunque eseguito un rappezzo minimo in modo che possa resistere altri due anni prima dei lavori di riqualifica generale previsti nel credito 2024-27. Per necessità strutturali, quest’estate verrà riqualificato anche il parco giochi della Scuola dell’infanzia di Monte Carasso, un intervento che è stato anticipato poiché non rientrava nel credito quadro 2020-23.
Dei tre parchi giochi che verranno sistemati entro fine anno vi è anche quello di Villa dei Cedri. Si tratta di un progetto su misura, concepito per il particolare contesto in cui si trova. È stata quindi rimossa la torretta perché vetusta e verrà installato un tubo elicoidale con due scivoli, con corde arrotolate attorno, inserti colorati in plexiglas che consentiranno dei giochi di luce e diversi punti per arrampicare. Verranno inoltre posate due piccole altalene, un bilzo balzo e un tavolo da picnic in legno, mentre quello in sasso verrà rimosso e riposizionato altrove nell’area esterna al museo. Il cantiere dovrebbe iniziare a metà agosto e il nuovo parco essere agibile dall’autunno.
Altra struttura che verrà riqualificata entro quest’anno è quella del Grottino Ticinese. Dove ci sono i giochi per i bambini più piccoli è presente della ghiaia non abbastanza ammortizzante, ma data la presenza degli ippocastani non è possibile effettuare uno scavo per sostituirla adeguatamente senza danneggiare le radici. Il progetto prevede quindi di rimuovere i giochi e di posarne degli altri sull’altro lato, dove vi è già la struttura in metallo e corde. Quell’area di gioco sarà ampliata, verranno inseriti nuovi scivoli, giochi per bambini piccoli e nuove altalene. Mentre dove attualmente ci sono i giochi per i piccoli verrà posato un arredo urbano per permettere alla popolazione di approfittare ancora meglio dell’ombra degli alberi soprattutto durante le afose giornate estive. Entro l’inizio dell’anno scolastico verrà sistemato anche il parco giochi della Scuola dell’infanzia di Carasso. I parchi rimanenti che rientrano nel credito quadro 2020-23 sono quello di Montebello e due di Giubiasco, uno in via Rovedaro e l’altro in via Ada Martinoli, di fronte alla Coop. Per questi la progettazione è prevista entro fine anno e la realizzazione all’inizio del 2024. Il posticipo di questi interventi è la conseguenza del necessario aggiornamento del programma lavori a seguito della crisi sanitaria del 2020.
Attualmente a Montebello, in attesa del nuovo parco giochi, è presente una struttura ludica itinerante che la Città aveva acquistato nel 2020. Prima di far tappa al castello, si trovava presso i prefabbricati delle Scuole nord in cui erano stati accolti gli allievi del Palasio dopo l’allagamento della loro sede. Tra gli ultimi parchi che sono stati riqualificati, tre rappresentano bene la volontà di valorizzazione del contesto. Uno di questi è quello del Bagno pubblico dove la sfida dei Servizi urbani e ambiente era stata quella di individuare un progetto che potesse essere originale e allo stesso tempo approvato dall’Ufficio dei beni culturali. «Volevamo riportare il parco giochi nella caratteristica area sabbiosa che era il luogo originale del primo parco presente al Bagno pubblico. Il progetto è stato disegnato da noi e presenta peculiarità come un grande fossile di dinosauro che abbiamo fatto scolpire nella pietra», rileva Pamela Berta.
Un altro esempio è il parco di Gudo che è stato aggiornato due anni fa. Si tratta di un’area ludica inserita in un contesto naturalistico. «In questo caso la sfida era riqualificare il parco nel rispetto del particolare paesaggio naturale che presenta nelle immediate vicinanze prati fioriti e biotopi protetti», fa presente la nostra interlocutrice. Oltre al parco realizzato in legno di robinia e cordame naturale è stato ideato anche un percorso didattico che illustra le qualità naturalistiche della zona. Anche il parco giochi di Pedevilla, terminato lo scorso autunno, è un buon esempio di valorizzazione di un’area, questa volta di un contesto urbano. In questo caso abbiamo potuto puntare sull’accessibilità per tutti. I giochi sono stati pensati per favorire l’interazione anche con bambini con disabilità.
Per quanto riguarda il parco giochi di Camorino situato lungo il torrente Morobbia, prima di poter procedere il Municipio è in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio di Stato di una variante di Piano regolatore, che permetterebbe di trasformare quell’area, oggi non edificabile, in terreno destinato ad attrezzature pubbliche. Nonostante questa incognita anche il rifacimento di questo parco dovrebbe essere inserito nel messaggio del credito quadro 2024-27. Credito in cui dovrebbero rientrare presumibilmente anche il frequentato parco centrale Benigno Antognini e quello della Golena di Bellinzona.