Parla la vittima dell’aggressione subita domenica notte all’interno del discobar La Clava di Bellinzona
«Ero tranquillamente seduto al bar con alcuni miei conoscenti, lui è arrivato da dietro e mi ha improvvisamente colpito tre volte al costato con un coltello. È stato rapidissimo e si è fermato solo quando, girandomi verso di lui, sono riuscito a spingerlo via». Fornisce una parziale ricostruzione dei fatti la vittima dell’accoltellamento avvenuto domenica notte verso le 2.30 all’interno del discobar e karaoke La Clava di Bellinzona. Il 56enne peruviano del Luganese, raggiunto telefonicamente dalla redazione, spiega di aver subìto ferite fortunatamente solo superficiali. Dimesso dopo poche ore dall’ospedale San Giovanni, dov’è stato ricoverato e curato, è già tornato ai suoi affari nell’ambito della ristorazione: «Sto bene e ho ripreso a lavorare».
Sui motivi che hanno indotto l’aggressore, un 49enne portoghese residente nel Locarnese, a colpirlo, la vittima non sa dare spiegazioni: «Non lo conosco, mai visto prima, mai avuto a che fare con lui. Oggi sono stato interrogato dalla polizia tutto il giorno e la sola cosa che mi è stata riferita è che questa persona avrebbe dei problemi esistenziali tali, forse, da fargli assumere comportamenti aggressivi». Ignoto dunque il movente. Quando la polizia è intervenuta, il 49enne ha opposto resistenza ed è stato fermato all'esterno dell'esercizio pubblico. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di tentato omicidio, lesioni, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. La procuratrice pubblica Marisa Alfier, titolare dell’inchiesta, ha nel frattempo inviato al giudice dei provvedimenti coercitivi la richiesta di convalida dell’arresto.
Come ci aveva già spiegato il gerente del locale, quella di domenica «era una serata tranquilla, con circa 15 persone presenti, e fino al momento dell’aggressione non vi erano state avvisaglie che potessero far pensare a un avvenimento simile: in precedenza non vi sono stati discussioni o diverbi». Le due persone si trovavano infatti in due gruppi diversi all’interno del locale, nel quale erano inoltre entrati separatamente e a orari differenti. Tutto è poi «successo in pochi secondi, dal nulla». Il personale è intervenuto subito per gestire al meglio la situazione e ha allertato la polizia.