Municipio sorpreso dalla decisione di Giornico di sospendere i lavori fino a dopo le Comunali del 2024. ‘Dovremo chiarire, non vogliamo sia un anno perso’
Dopo aver preferito attendere di riunirsi in seduta di Municipio prima di rilasciare dichiarazioni, il sindaco di Bodio, Stefano Imelli, si mantiene molto cauto nel commentare la decisione dell’Esecutivo di Giornico di posticipare l’iter dell’aggregazione a dopo le elezioni comunali dell’aprile del 2024. Contattato da ‘laRegione’, Imelli tiene innanzitutto a mettere in chiaro che la posizione di Bodio non cambia: la fusione con Giornico rimane un obiettivo nonostante questa improvvisa battuta d’arresto, che quantomeno comporterà un ennesimo ritardo per la concretizzazione di un’aggregazione in Bassa Leventina. Sfumata, a causa delle tempistiche ristrette, la possibilità di portare la popolazione alle urne nel novembre 2023 e di eleggere gli organi comunali del comune aggregato già nell’aprile del 2024, la motivazione ufficiale di Giornico alla base della decisione di interrompere i lavori – fornita settimana scorsa alla stampa dal sindaco Rosolino Bellotti – è quella di permettere che siano i nuovi municipi di Bodio e Giornico che nasceranno nel 2024 (si vedrà se e in che misura rinnovati) a elaborare il rapporto della commissione di studio, documento sul quale dovranno poi esprimersi i cittadini in votazione popolare. Una motivazione che non convince la Sezione cantonale degli enti locali, rimasta sorpresa da questa decisione e che ha quindi indetto un incontro con i due Municipi per capire in particolare se alla base della scelta di Giornico ci sia altro.
«Anche noi siamo rimasti sorpresi e vogliamo che la situazione venga chiarita – dice Stefano Imelli, che è pure presidente della Commissione di studio già istituita dal governo per elaborare il rapporto –. Ribadisco che Bodio ha l’intenzione di proseguire, ovviamente se dall’altra parte c’è la stessa volontà». Rimanendo fiducioso, il sindaco spera che da qui ad aprile 2024 non sarà solo tempo perso. «Da parte nostra, dopo la riunione con la Sel in programma a metà aprile, auspichiamo di poter proseguire con l’elaborazione del dossier, anche perché i lavori iniziati lo scorso dicembre stavano proseguendo bene e in maniera proficua». Dei dettagli circa la sua posizione, il Municipio di Bodio riferirà lunedì al Consiglio comunale.
Fermo restando che l’iter è ormai partito e che per legge – come evidenziato settimana scorsa dal capo della Sel Marzio Della Santa – deve fare il suo corso fino alla votazione popolare e alla successiva decisione definitiva del Gran Consiglio, la decisione di Giornico andrà inevitabilmente a riaprire il dibattito, senza escludere clamorosi ripensamenti, oppure cambiamenti – oggi o dopo le Comunali del 2024 – a livello di maggioranze politiche.
Va ricordato che nell’agosto del 2022, in occasione del voto dell’esecutivo di Giornico per decidere se portare avanti la fusione con Bodio, due membri su cinque (il vicesindaco Donatello Poggi e la municipale Lorenza Ambrosini) si erano schierati contro un’aggregazione da loro ritenuta troppa piccola (gli abitanti sarebbero circa 1’900). «La recente decisione di sospendere i lavori non è arrivata dal sottoscritto o dalla signora Ambrosini», sottolinea a ‘laRegione’ Poggi, sostenitore di un’aggregazione che guardi verso Biasca o Faido, oppure più grande ancora con tutti i comuni delle Tre Valli. «Dopo l’affossamento di Sassi Grossi, ci siamo subito detti contrari a questa fusione a due, e oggi non abbiamo cambiato idea». G.R.