Bellinzonese

Camorino, servono 2,5 milioni in più per il Centro polivalente

Il Consiglio di Stato chiede un credito suppletorio ai già stanziati 11 milioni: ‘Necessario aumentare le superfici degli alloggi’ per richiedenti l’asilo

L’opera sarà costruita sopra il criticato ‘bunker’ di Camorino che sarà ristrutturato
30 settembre 2022
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In aggiunta agli 11 milioni già stanziati nel 2021 dal Gran Consiglio, servono oltre 2,5 milioni di franchi in più per realizzare il Centro cantonale polivalente a Camorino dedicato in particolare all’accoglienza di richiedenti l’asilo. Il Consiglio di Stato ha infatti recentemente presentato un messaggio col quale chiede al legislativo cantonale di approvare un credito suppletorio. E questo perché nel frattempo "sono state operate delle modifiche per meglio adattare il progetto alle necessità realizzative e alle recenti norme in materia di igiene del suolo e dell’abitato", si legge nel testo. Oltre a ciò sono stati anche constatati "importanti rincari" per quanto riguarda la costruzione della parte principale dell’opera. Il preventivo aggiornato è quindi salito a 13’882’653 franchi.

I tempi si allungano

Di conseguenza anche la tempistica per la realizzazione si allunga: la consegna dell’opera – prevista inizialmente nel 2023 – "subirà un ritardo conseguente al tempo necessario per concludere l’approvazione del credito supplementare", si legge nel messaggio governativo. Ricordiamo che questo centro andrà in particolare a sostituire quello di Paradiso (uno dei tre centri collettivi per richiedenti l’asilo presenti in Ticino, oltre a quelli di Cadro e Castione) che avrebbe dovuto chiudere al più tardi alla fine di quest’anno. Ma evidentemente non sarà così: questo ritardo "richiederà l’avvio di una trattativa con il Municipio di Paradiso per un ulteriore prolungamento del contratto di locazione". Contratto che scade il 31 dicembre 2023.

Nuovi ballatoi di collegamento

Ad aver fatto lievitare i costi è stato in particolare l’adattamento delle superfici degli alloggi che "è stato necessario aumentare per meglio rispondere alle necessità di utilizzo nel rispetto delle vigenti normative". Di conseguenza, per "ottimizzare gli accessi e garantire la necessaria sicurezza degli ospiti", le vie di accesso agli alloggi (inizialmente previste all’interno dell’edificio) con l’evoluzione del progetto sono quindi state portate "all’esterno tramite l’organizzazione di ballatoi di collegamento".

Non si vuole snaturare gli aspetti integrativi

Insomma, il credito suppletorio è necessario per garantire "tutte le caratteristiche logistiche del progetto originale, che prevedono un utilizzo modulabile e flessibile in grado di adattarsi ai vari scenari con cui il nostro territorio potrebbe confrontarsi in futuro". Il Consiglio di Stato ritiene infatti che "non ottimizzare il potenziale gestionale all’interno della struttura di Camorino significherebbe dover cercare ulteriori soluzioni satellite, le quali renderebbero la gestione degli ospiti differenziata, snaturando gli aspetti integrativi proposti all’interno della struttura".

Il criticato ‘bunker’ sarà utilizzato solo in modo limitato

Vi è infine la questione ‘bunker’, il criticato impianto di Protezione civile (che sarà ristrutturato) sotto il centro nel quale venivano ospitati i cosiddetti Nem, la cui domanda d’asilo è stata respinta o per i quali è scattata la procedura di non entrata in materia. Nem che nel frattempo sono stati trasferiti in una struttura a Bodio. Nelle intenzioni del governo cantonale, tale spazio dovrebbe essere usato solo in caso di necessità (mancanza di altri spazi), per un periodo limitato e per alloggiare esclusivamente persone considerate non vulnerabili. Un’intenzione confermata nel messaggio presentato recentemente: "Proprio per fare in modo di limitare l’utilizzo della costruzione protetta sottostante non si è dunque voluto modificare l’assetto organizzativo e il numero di posti letto disponibili in spazi pregiati fuori terra".

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