Si completa così il finanziamento cantonale della struttura che subentrerà al famigerato bunker chiuso a metà 2022
Il Gran Consiglio ha votato oggi come una lettera alla posta due crediti per persone e boschi. Nel primo caso luce verde al credito supplementare di 2,56 milioni chiesto dal Consiglio di Stato a favore del Centro cantonale polivalente previsto a Camorino e dedicato in particolare all’accoglienza di richiedenti l’asilo. Struttura per la quale nel 2021 il parlamento aveva già stanziato un primo credito di oltre 11 milioni. Nel frattempo si sono aggiunte modifiche per meglio adattare il progetto alle necessità realizzative e alle nuove norme in materia di igiene del suolo e dell’abitato. Oltre a ciò sono stati anche constatati importanti rincari per quanto riguarda la costruzione della parte principale dell’opera. Il preventivo aggiornato è quindi salito a 13,9 milioni e la realizzazione subirà dei ritardi.
La soluzione individuata, ricordiamo, andrà ad appoggiarsi sul famigerato e contestato ‘bunker di Camorino’, rifugio della Protezione civile che fino a metà 2022 è stato usato come alloggio per i cosiddetti Nem, richiedenti asilo la cui procedura è stata evasa negativamente (non entrata in materia) e che per vari motivi non possono essere rimpatriati con la forza. Nem che da allora alloggiano in una struttura più confacente a Bodio. Il nuovo Centro polivalente di Camorino avrà una capacità totale compresa tra i 173 e i 189 posti letto, si svilupperà su tre livelli e comprenderà spazi comuni e amministrativi. Gli ospiti avranno a disposizione camere singole per portatori di handicap, camere doppie, quadruple, altre di dimensioni maggiori e appartamenti, questi ultimi pensati prevalentemente per l’accoglienza di famiglie o per chi si trova nella fase finale del suo percorso integrativo.
Come detto, il Gran Consiglio ha anche avallato il finanziamento cantonale pari a 3,44 milioni a sostegno di un importante progetto di cura dei boschi protettivi in sponda sinistra della Media Leventina nel comune di Faido. Il progetto si svilupperà sull’arco di cinque anni (2024-28) e i lavori sono promossi dalla Comunità di Valle dei Patriziati della Leventina in stretta collaborazione con la Sezione forestale cantonale e saranno finanziati dal Cantone e dalla Confederazione nella misura dell’80%. I costi restanti saranno a carico degli enti convenzionati. Gli interventi proposti sono la continuazione dei lavori realizzati nelle prime due tappe dal 2013 fino al 2022 e mirano a garantire la continuità della funzione protettiva del bosco a favore della sicurezza degli abitanti del fianco sinistro della Media Leventina, compreso il fondovalle, dal Piottino a Lavorgo. Sono inoltre coinvolte la linea ferroviaria del Gottardo, l’autostrada e le strade comunali e cantonali.