Bellinzona: al via l’esposizione interattiva organizzata da L’ideatorio in collaborazione con Irb e rivolta anche alle scuole
Nel momento in cui la pandemia ha un po’ mollato la presa e la gente ricomincia a respirare un’aria di apparente normalità, sempre che le atrocità della guerra lo permettano, il Covid torna a interpellarci. Lo fa con "Le molte facce del contagio – Un’esposizione potenzialmente virale", che apre al Castelgrande di Bellinzona domani (sabato 9) per proseguire fino al 6 novembre tutti i giorni dalle 10 alle 18 e i mercoledì di luglio e agosto fino alle 20. La mostra interattiva propone al pubblico e alle scuole un luogo dove poter riflettere sul tema del contagio in una duplice connotazione: il contagio biologico da cui si rifugge e quello sociale e culturale di cui invece tutti hanno estremamente bisogno. Il percorso è stato realizzato dall’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb) di Bellinzona e da L’ideatorio dell’Università della Svizzera italiana (Usi) col sostegno del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica. Il progetto è promosso in collaborazione con la Città di Bellinzona, la Fondazione Sasso Corbaro e l’Organizzazione turistica regionale.
Attraverso schermi e postazioni interattive l’esposizione – che registra già oltre 60 classi scolastiche iscritte e che a inizio 2023 sarà riproposta alla Villa Ciani di Lugano – accompagna il pubblico nell’incontro con i protagonisti di storie di contagio. I contenuti riguardano i più importanti temi scientifici collegati al contagio, ma hanno anche una valenza interdisciplinare inglobando aspetti culturali e sociali per porre la conoscenza scientifica in un ampio contesto di società. Il pubblico ha dunque la possibilità di esplorare la biologia dei virus e dei batteri come anche l’etica delle vaccinazioni, approfondire la storia del progresso scientifico così come le rappresentazioni sociali delle malattie e le loro conseguenze sulla società.
Giovanni Pellegri, responsabile de L’ideatorio, confida che la gente maturi la voglia di «fermarsi un attimo e riflettere, sebbene sia tanta la voglia di dire "non se ne può più di questa pandemia". Che ha messo in luce una grande paradosso: il contagio sociale è indispensabile agli esseri umani, che necessitano del contatto con gli altri, ma è anche pericoloso». Tre, ricorda il sindaco Mario Branda, sono i grandi interrogativi, anche etici, che la pandemia ha sollevato: quanto è opportuno fare o non fare per contenere il contagio nella società, come gestire la campagna vaccinale e a quali pazienti dare la priorità nelle strutture sanitarie. «Ma è stata anche l’occasione per taluni istituti di punta come l’Irb di relazionarsi col territorio dando il loro importante contributo alla ricerca medica. Nel caso specifico – ricorda il sindaco – due dei cinque principali farmaci sviluppati a livello mondiale hanno visto il fattivo contributo proprio dell’Irb». Un settore della ricerca, e relativa produzione di vaccini e farmaci, che una parte della società ha criticato: «Ma senza questa scienza – annota Pellegri – ci sono stati 500 anni di pandemie e non solo due», sempre che quella da Coronavirus sia indirizzata verso la fine. Il coordinatore del progetto Alessio Lavio evidenzia poi proprio come la pandemia abbia accomunato scienza e società: «Qualcosa che tutti noi, in questo percorso iniziato due anni fa, abbiamo provato. Perciò è importante, nella mostra, portare il vissuto di un’ampia fetta della società».
Sarà a disposizione di ogni visitatore anche un libretto interattivo che aiuterà a raccontare le proprie esperienze, i vissuti, le paure e le sfide sperimentate in questi due anni storici e lasciare la propria testimonianza e i propri pensieri all’interno dell’esposizione. La forza del progetto nasce in primo luogo dalla rete di partner che vi partecipano. Si avvale anzitutto delle competenze scientifiche degli esperti dell’Irb (Santiago González, Davide Robbiani, Mariagrazia Uguccioni e Luca Varani). Può contare inoltre sulle competenze dell’Ideatorio che da 17 anni propone esposizioni e percorsi didattici adatti al grande pubblico e alle scuole. Desiderosi però di non limitare i contenuti alle sole conoscenze scientifiche, le collaborazioni si sono allargate con lo storico della medicina Bernardino Fantini (Uni Ginevra), l’epidemiologo Emiliano Albanese (Usi) e la Fondazione Sasso Corbaro che si occupa di etica clinica e medical humanities.
Insieme alla Fondazione Sasso Corbaro è stata organizzata una serie di eventi dal titolo "Aperitivi al castello" per riflettere sul post-pandemia con vari esperti e personalità. Avranno luogo negli spazi della mostra alle 18 ogni settimana da fine aprile a fine maggio. Inoltre ogni settimana è previsto un incontro con i ricercatori Irb nell’ambito della serie di eventi "A tu per tu con la scienza" per dialogare col pubblico. Incontri che permetteranno di conoscere le sfide attuali della ricerca scientifica e culmineranno con la giornata di porte aperte alla nuova sede Irb in programma sabato 14 maggio. Dal 1° maggio, in alcuni fine settimana, è inoltre in programma per le famiglie nella corte di Castelgrande un’animazione teatrale dal titolo "L’occhio del drago" con l’attore e narratore Giancarlo Sonzogni. Per finire, dal 29 settembre al 2 ottobre il festival Sconfinare a Bellinzona proporrà numerosi eventi fra cinema, musica, arte e scienza intorno a temi contagiosi. Info www.contagio.ch.