L’Mps sollecita il Municipio di Bellinzona. Decisione imposta dal Cantone. Domande anche sulla scolarizzazione dei giovani provenienti dall’Ucraina
Il prossimo giugno, al termine del corrente anno scolastico, il Municipio di Bellinzona chiuderà la Scuola dell’infanzia di Molinazzo. Questo dopo che lo scorso giugno aveva già abbassato la saracinesca delle Elementari di Daro rimaste con un numero esiguo di allievi che da settembre hanno ripreso le lezioni nella sede Nord. Ma questa volta il motivo è diverso. "Nella decisione relativa a Molinazzo vi sarebbero ragioni di agibilità della struttura", scrivono i consiglieri comunali Mps Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Giuseppe Sergi in un’interpellanza rivolta all’Esecutivo: "Se confermata, tale decisione non può che suscitare interrogativi e non può avvenire in queste forme, ma semmai essere oggetto di discussione e dibattito da parte del Legislativo". Da qui una serie di domande al Municipio volte a cercare conferme, a capire dove saranno trasferiti i piccoli allievi il prossimo settembre e se vi siano altre sedi o sezioni in procinto di essere chiuse.
Stando a nostre informazioni il provvedimento imposto dal Cantone è confermato: l’Ufficio sanità del Dss non ha infatti concesso un’ulteriore proroga per l’inserimento di una sezione di Scuola dell’infanzia nello stabile di Molinazzo di proprietà della Città. Gli spazi andrebbero risanati nel rispetto delle norme cantonali relative alle scuole. In attesa di valutare cosa sia possibile fare tra ristrutturare o destinare gli spazi a scopi non scolastici, e considerando in un’ottica di priorità anche l’impegno finanziario che sarebbe a carico del Comune, nelle scorse settimane la Direzione scolastica della Zona arancione ha coinvolto la quindicina di famiglie toccate dal provvedimento. Si è data loro la possibilità di esprimere i desideri per la sede futura a partire da settembre. O alle scuole Nord o alla Gerretta. Ciascuna famiglia ha potuto esprimersi e nel limite del possibile la Direzione ha accolto le richieste.
Quanto alla sede Nord, i cui lavori di ristrutturazione dovrebbero cominciare fra un anno, l’Mps chiede dove saranno trasferiti gli allievi durante il cantiere. La risposta c’è già da qualche tempo ed è la sede prefabbricata allestita nelle immediate vicinanze, ora usata per accogliere gli allievi dell’asilo Palasio sfollati dopo il disastro causato dal maltempo lo scorso agosto. Un altro paio di maniche è rappresentato dall’arrivo in Ticino di profughi ucraini: l’Mps chiede se il Municipio abbia già un’idea di massima su come gestire in ambito scolastico questi bambini e ragazzi, e se vi sarà un problema logistico e di mancanza di docenti per la loro scolarizzazione.