Corrado Nastasi, nuovo sindaco della località medioleventinese, vorrebbe in particolare rafforzare la comunicazioni con le frazioni del Comune aggregato
È principalmente con il «dialogo» che il popolare democratico Corrado Nastasi, nuovo sindaco di Faido, intende portare avanti il lavoro del suo predecessore Roland David. Dialogo fra i municipali, ma anche con eventuali investitori privati e, in particolare, con le frazioni del Comune aggregato (nato dalla fusione di Faido, Osco, Mairengo, Calpiogna, Campello, Anzonico, Cavagnago, Chironico e Sobrio). «È importante che tutti remino nella stessa direzione, avendo a cuore il benessere di tutti», afferma a ‘laRegione’. Nastasi, 36 anni, prima di essere eletto sindaco era presidente della sezione locale del Ppd e capogruppo in Consiglio comunale. Attualmente è vicedirettore della Scuola cantonale di commercio (Scc) a Bellinzona e membro del Cda dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino.
Nel 2012 ha mancato l’elezione in Municipio per soli sei voti, mentre nel 2016 non si era candidato per l’esecutivo. Come mai?
Da un lato per motivi professionali: ero appena stato nominato nella direzione della Scc e non ero sicuro di riuscire a svolgere entrambe le funzioni. Ora sono invece più rodato, ma nei prossimi mesi valuterò comunque la portata dell’impegno. In ogni caso non più essendo presidente sezionale e consigliere comunale avrò più tempo da dedicare al sindacato. Inoltre, cinque anni fa si sono ripresentati tutti gli uscenti e vi era la volontà di sostenere le loro candidature, mentre quest’anno Roland David non ha sollecitato un ulteriore mandato e sono quindi stato spronato dalla sezione e dai miei sostenitori a mettermi in gioco.
Con ottimi risultati… Si aspettava questa brillante elezione?
Già nel 2012 avevo ottenuto un risultato inaspettato e così è stato anche quest’anno. Ad ogni modo questi risultati non si raggiungono da soli: in molti hanno creduto in me e lavorato per ottenere quanto scaturito dalle urne.
È rimasto sorpreso dal fatto che due municipali uscenti non sono stati riconfermati (il popolare democratico Michele Dazzi, per soli 19 voti personali, e il liberale radicale Dante Giussani)? Che clima si aspetta nell’esecutivo?
Mi esprimo ovviamente solo sul candidato Ppd: Dazzi ha comunque fatto una buona votazione, avendo ricevuto più voti preferenziale rispetto ai candidati eletti delle altre liste. In ogni caso, lunedì abbiamo svolto la prima seduta e tutti i municipali sono concordi che la collegialità è importante e che non bisogna ragionare in base a schemi partitici. Un Comune lo si costruisce insieme: io darò il mio contributo, proponendo idee e progetti e sono sicuro che anche gli altri municipali faranno altrettanto.
Avete già attribuito i dicasteri?
No, stiamo valutando. Personalmente ho il desiderio di valorizzare le competenze e gli interessi di tutti i municipali, così da permettere loro di lavorare con voglia e con piacere. Ci sarà una ripartizione classica dei dicasteri, ma poi a livello di operatività cercheremo dunque di seguire questa logica con l’intenzione di raggiungere i risultati migliori possibili.
Quale reputa essere i progetti più importanti sui quali dovrà chinarsi il Municipio durante la prossima legislatura?
Innanzitutto porteremo avanti, con l’intenzione di concluderli, quelli già avviati. Penso ad esempio al Masterplan turistico o al comparto sportivo che dovrà essere valorizzato cercando di portare avanti la riqualifica dello stabile industriale ex Galvanica al fine di colmare le carenze di strutture ricettive. Vogliamo anche sviluppare il comparto Piumogna, che negli ultimi anni ha avuto molto risalto.
A metà marzo un gruppo di ‘portatori di interesse’ (coordinati dall’imprenditore Andrea Defanti) si sono trovati a discutere di possibili importanti investimenti nel Comune nell’ambito dei servizi, della sostenibilità e dell’attrattività. È qualcosa di positivo per Faido? Intendete collaborare anche con privati?
Ovviamente noi siamo aperti a discutere ed eventualmente a collaborare anche con partner privati che però devono promuovere progetti di interesse pubblico, utili anche alla comunità. Abbiamo un territorio che va valorizzato e che è sempre più apprezzato sia d’inverno, ma anche d’estate per passeggiate o giri in bicicletta. Insomma, se arrivano investitori che ci aiutano a portare avanti questo discorso, sono sicuramente ben accetti.
Il Municipio intende quindi mettere l’accento sulla promozione turistica?
È qualcosa che vogliamo sicuramente portare avanti, ma il turismo deve anche essere produttivo e redditizio: bisogna far sì che porti un contributo economico al nostro territorio. Vorremmo ad esempio rivolgerci maggiormente a un target sportivo per valorizzare gli investimenti nel comparto sportivo. Anche il turismo di giornata è molto importante e con la pandemia si è riscoperta la montagna: bisogna quindi pure valorizzare le case secondarie poco utilizzate durante l’anno, collaborando con chi già si impegna a promuovere queste strutture e con chi è disposto a mettere a disposizione le proprie abitazioni. In generale, promuovendo il turismo, si promuovono anche i servizi legati alla ristorazione o al pernottamento. Il compito del Comune è quello di creare un terreno fertile, ma poi sta al privato seminare per poi raccogliere i frutti.
Quali sono le altre priorità?
Vorremmo anche promuovere Faido come luogo in cui vivere. Il nostro Comune non è così lontano come molti pensano (in circa 25 minuti si è a Bellinzona) e offre tutti i servizi necessari (come l’ospedale, la posta, centri commerciali, scuole, strutture sportive e ricreative e così via). Insomma, vorremmo promuovere Faido come possibile scelta per un’abitazione primaria anche, e soprattutto, per le famiglie.
Quali sono invece i suoi obiettivi personali per la prossima legislatura?
In particolare vorrei rafforzare il dialogo con le frazioni. È importante che ci siano dei canali comunicativi, cosicché il Comune possa aiutare a risolvere eventuali problemi che emergono nelle frazioni, migliorando così il benessere di tutti. In generale per me le parole chiave sono dialogo e collaborazione. Se si segue questa logica, si possono raggiungere grandi obiettivi.
Ma quindi l’aggregazione la valuta come un passo fatto nella giusta direzione?
È stata molto positiva da molti punti di vista. Ora è importante riuscire a costruire un’identità unica così che tutta la popolazione si senta parte del Comune di Faido. Dal momento che vi è un’identità, si lavorerà per un insieme comune e non per una piccola fetta di territorio. È in ogni caso anche importante riconoscere che vi sono differenze sul territorio con problematiche diverse e modi diversi di gestire determinate situazioni. In questo caso è importante trovare compromessi e soluzioni condivise.