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Lo sportello come 'legame tra quartiere e Comune'

Giacomo Zanini, ex sindaco di Gudo: 'Manca una persona di riferimento'. Mario Branda: le associazioni di quartiere 'funzionano egregiamente'

L'ex comune di Gudo (Ti-Press)
5 gennaio 2021
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Genera anche malumori la riduzione del servizio presso gli sportelli multifunzionali di Gudo e Preonzo. Non tanto per la limitazione dell’accesso che da questa settimana sarà possibile solamente il mercoledì dalle 9.30 alle 12, ma per quello che questi sportelli dovrebbero o potrebbero rappresentare per la popolazione: «Manca un una persona di riferimento che abbia la responsabilità di mantenere le relazioni fra il quartiere e il Comune», afferma a ‘laRegione’ Giacomo Zanini, ex sindaco di Gudo. Una problematica che secondo il sindaco di Bellinzona Mario Branda potrebbe essere risolta con l’istituzione di un’associazione di quartiere che in altri ex comuni «sta funzionando egregiamente».

A Gudo e Preonzo sportelli poco frequentati

Il motivo che ha indotto il Municipio a ridurre l’accesso agli sportelli multifunzionali di Gudo e Preonzo è legato alla loro frequentazione: «Ve ne sono alcuni molto sollecitati, anche più del previsto, e altri, invece, che non lo sono per nulla», precisa Branda riferendosi in particolare a quelli dei due quartieri in questione. Inoltre, anche la digitalizzazione dei servizi ha ovviamente un impatto sull’affluenza: oggi sempre più informazioni o documenti sono a disposizione online.

Tuttavia, secondo Zanini, se da un lato ciò può essere comprensibile, dall’altro la riduzione di questo servizio può provocare un ulteriore problema: «Viene così a mancare un legame tra un il quartiere e il Municipio». Un legame che ha iniziato a deteriorarsi con l’aggregazione, quando «agli sportelli di quartiere sono state tolte la maggior parte delle loro funzionalità. E ora forniscono ai cittadini servizi amministrativi di poco conto». Tuttavia, «allora mi era stato detto che questa impostazione avrebbe comunque garantito i contatti tra quartieri e Comune, dando così anche seguito alla promozione delle comunità locali, come era previsto».

'Ci vuole una persona che conosca il territorio'

Ma ciò, stando all’ex sindaco di Gudo, non è avvenuto anche a causa delle persone che gestivano lo sportello: «Per un anno è stato gestito da un funzionario che non aveva interesse a sviluppare questo legame con il Comune. In seguito, per quasi un anno e mezzo, vi erano tre persone diverse che si occupavano dello sportello». È dunque mancata «una persona di riferimento per la popolazione che conoscesse il territorio, che fosse in grado di capire cosa stava accadendo e aiutare i cittadini». Insomma, lo sportello di quartiere non dovrebbe più essere quello tradizionale, nel quale si andava principalmente a chiedere informazioni o a espletare questioni amministrative di poco conto (pratiche che oggi si possono anche fare in rete): «I cittadini si aspettano qualcosa d’altro e dovrebbe essere gestito da persone che rappresentano l’amministrazione comunale nel quartiere». In caso contrario, ciò provocherebbe «la disaffezione da parte della popolazione nei confronti dell’ente pubblico, con possibili risvolti negativi sulla comunità e i loro bisogni».

Commissione di quartiere nella prossima legislatura

Per cercare di valorizzare questo servizio si potrebbe pensare di «usare gli sportelli anche come antenne dell’Ente turistico, fornendo informazioni ai visitatori», sottolinea Zanini. «Oppure anche come servizio postale», come del resto già avviene in altri quartieri. A Gudo, però, «oggi gli abitanti di Gudo devono recarsi a Cugnasco per usufruire di un servizio postale». Un’altra soluzione per cercare di rafforzare il legame tra quartiere e Municipio sarebbe quella di «creare una commissione di quartiere». Una commissione che dovrebbe essere istituita dal Municipio, nel caso in cui non sia possibile fondare un’associazione di quartiere, come è già avvenuto in diversi altri ex Comuni. «Non so per quale ragione – rileva Branda – a Gudo, malgrado le nostre sollecitazioni, non è ancora stato possibile trovare qualcuno che si prefiggesse di costituire un’associazione di quartiere» che in altri ex comuni «sta funzionando bene». Un organo che «ci permetterebbe di avere un’antenna sul territorio per identificare eventuali problemi e risolverli insieme». Il sindaco è consapevole che si tratta di «uno sforzo non scontato», ma ricorda anche che «queste associazioni beneficiano di un contributo finanziario da parte della Città, con cui possono organizzare attività o sistemare piccole questioni locali». Tuttavia, a Gudo si preferirebbe un commissione di quartiere. Ma perché non è ancora stata istituita da parte del Municipio? «Non sono state trovate le persone disponibili», rileva Branda. Se, come sembra, nei prossimi mesi non sarà possibile fondare un’associazione, allora «con la nuova legislatura il Municipio istituirà la commissione di quartiere».

Fabio Pasinetti non vede 'particolari problemi'

In ogni caso, secondo il sindaco, gli sportelli multifunzionali «non saranno chiusi», anche se il loro servizio sarà ridotto. Una riduzione che il consigliere comunale ed ex sindaco di Preonzo Fabio Pasinetti comprende: «Già in passato si prevedeva che con il passare degli anni l’utenza sarebbe calata. Ed in effetti è accaduto», anche a causa delle possibilità che oggigiorno offre internet. Per Pasinetti questa situazione «non genererà particolari problemi». E questo anche grazie all’associazione di quartiere che «sembra funzionare bene», visto che permette di «raccogliere suggerimenti o critiche da parte della popolazione» e poi discuterne con il Municipio. Insomma, almeno per quanto riguarda Preonzo, «il temuto distacco tra quartiere e Comune non sembra essere avvenuto».

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