Bellinzonese

Area di svago della Riviera, ecco dove si può migliorare

Il Dipartimento del territorio ha pubblicato la valutazione preliminare del Piano direttore: garantire 'la continuità dei tracciati pedonali e ciclabili'.

Passeggiate e gite in bicicletta
15 dicembre 2020
|

Per migliorare “ulteriormente” l’attrattiva dell’area di svago di prossimità della Riviera, i Comuni (nei limiti della loro competenza e della loro capacità finanziaria) potrebbero garantire “la continuità dei tracciati pedonali e ciclabili” o perfezionare “l’offerta di aree di sosta e di piccolo arredo nei punti di balneazione”. È quanto sostiene il Dipartimento del territorio (Dt) nella sua valutazione preliminare della scheda R9 del Piano direttore per quanto riguarda le aree di svago della Bosciarina e della Bassa Riviera (il territorio di fondovalle attorno al fiume che va da Biasca a Bellinzona). 

Concretamente, si sta parlando del comparto “caratterizzato dalla presenza del fiume Ticino, da ampi spazi agricoli e boschivi e apprezzato per le passeggiate, le gite in bicicletta e i punti di balneazione”, si legge in una nota. Insomma aree che si prestano “allo svago e al relax”. Nella sua valutazione di questa zona (che interessa direttamente i Comuni di Bellinzona, Arbedo-Castione, Riviera e Biasca), il Dt ha identificato quali sono i punti forti e quelli deboli. Fra i lati positivi vi sono “l’attrattività del paesaggio”, il rilievo “pianeggiante” che permette di fare passeggiate o giri in bicicletta e le diverse “opportunità per la balneazione”. Vi sono però anche aspetti migliorabili.

Aumentare i posteggi pubblici

Stando al Dt, si potrebbe rendere più facile l’accesso a queste aree, prevedendo più posteggi pubblici in prossimità dei luoghi maggiormente frequentati, come le spiaggette o le pozze, in particolare nel periodo estivo. L’alternativa all’auto sono i trasporti pubblici che però vengono ancora utilizzati saltuariamente per raggiungere queste zone di svago, anche perché solitamente non vi sono fermate nelle immediate vicinanze di queste aree. Tuttavia, il potenziamento introdotto il 13 dicembre con il nuovo orario potrebbe rappresentare un incentivo ad utilizzare maggiormente bus e treni.

Facilitare l’attraversamento del fiume

La rete dei sentieri e dei percorsi pedonali “è considerata buona”, ma anche in questo caso si potrebbe migliorare. In particolare, dovrebbero essere aumentate le possibilità di attraversamento del fiume Ticino, con un maggior numero sottopassi, ponti o passerelle. Il Dt fa infatti notare che tra Claro e Lodrino (6 km) e tra Lodrino e Biasca (6,3 km) non vi sono ponti. Questi percorsi dovrebbero poi essere più attrattivi e sicuri per le famiglie, anziani o persone con sedia a rotelle “che sono messe in difficoltà da fondi per loro inadeguati”, si legge nel documento. Per quanto riguarda le piste ciclabili, dovrebbe essere migliorata l’accessibilità lungo il fiume dalle vicine zone residenziali. Da un sondaggio è inoltre emerso che molti utenti vorrebbero percorsi ciclabili su entrambe le sponde del fiume, così da non dover utilizzare le strade. Attualmente, diversi ciclisti utilizzano infatti i sentieri pedonali, ma questo potrebbe causare conflitti con i pedoni. Infine anche la segnaletica dovrebbe essere migliorata. 

Più fontane e wc pubblici

A rendere ancora più attrattive queste aree di svago sono le “attrezzature di arredo urbano”. Si tratta di wc pubblici, fontane, panchine, così come i cosiddetti robidog (i contenitori dove gettare gli escrementi dei cani) che sono spesso assenti o poco presenti in particolare negli spazi più frequentati, come le zone balneari: ad esempio, presso le pozze di Iragna e Preonzo e alla spiaggetta di Claro, non vi sono servizi igienici. Anche delle aree di pic-nic renderebbero, secondo il Dt, più piacevoli queste aree. Inoltre, dovrebbero essere resi più attrattivi anche i parchi gioco (poco utilizzati) e i percorsi vita lungo il fiume a Iragna e Lodrino. 

Il Dt fa pure notare che gli istituti scolastici vicini a queste aree di svago, potrebbero utilizzare questi “spazi liberi” come “aula all’aperto”, svolgendo attività educative. Infine, “sarebbe auspicabile che i Comuni incentivino i privati” a sistemare e riqualificare i sedimi a sfruttamento agricolo o lavorativo. Ad esempio, secondo “diversi utenti”, lungo il fiume in zona Arbedo-Castione il percorso pedonale è “fortemente penalizzato dalla presenza dell’ampio comparto industriale”. BARE