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Un Monte Generoso da vivere e sostenere insieme

Entra nel vivo con la posa dei primi cartelloni il progetto voluto per sensibilizzare i fruitori della Vetta su agricoltura, territorio e sfide

In sintesi:
  • Dopo pochi mesi di lavoro è arrivato il primo progetto concreto, anche se ancora provvisorio
  • Una volta che ci si addentrerà sul territorio, inizierà un secondo tipo di cartellonistica, più specifica e dedicata ai singoli agricoltori
La fase test durerà tre mesi
(Ti-Press/Elia Bianchi)
25 novembre 2024
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Mettere a disposizione del visitatore degli strumenti per meglio conoscere e interagire in modo più attento e sostenibile con il territorio. È questo l’obiettivo del gruppo di lavoro multidisciplinare creato nel corso dell’estate dando seguito alle voci degli attori e degli agricoltori coinvolti, per sensibilizzare i fruitori del Monte Generoso sul ruolo dell’agricoltura nella gestione del territorio e sulle sfide cui essa è confrontata, tra cui appunto il lupo.

La prima fase: i cartelloni generali

Dopo pochi mesi di lavoro è arrivato il primo progetto concreto, anche se ancora provvisorio. Nelle scorse settimane sono stati posati i primi tre cartelloni. «È una fase test che durerà tre mesi – spiega Fiorenzo Scettrini, segretario dell’Associazione Comuni del Monte Generoso, capofila del gruppo di lavoro –. Volevamo concretizzare l’azione già nel 2024 per far vedere a contadini e agricoltori che abbiamo preso sul serio le loro richieste e necessità ma anche capire quali saranno i feedback per eventualmente apportare cambiamenti prima della posa definitiva di questa particolare segnaletica». I cartelli sono stati posizionati a Capolago, alla Bellavista e in Vetta, ovvero «lungo, presso o nelle vicinanze delle tre stazioni della Ferrovia Monte Generoso, l’attore più importante che permette la raggiungibilità della Vetta». Quelli descritti, l’intero progetto ne contempla una decina, sono dei «cartelloni generali» con i quali si vuole informare il pubblico sulla «campagna di sensibilizzazione e di educazione». Sugli scritti, continua Scettrini, «si accenna al Generoso come luogo di particolare bellezza, una destinazione turistica affermata e rinomata per giusti motivi. Senza dimenticare che si tratta del luogo dove molti agricoltori vivono, lavorano e tengono il luogo curato. Per questo ci vuole un occhio di riguardo nei loro confronti». Gli altri cartelloni saranno installati nelle località dalle quali «si diramano i principali percorsi che portano sul territorio, quindi Rovio, Arogno, Scudellate, Roncapiano e Somazzo». Sono inoltre già stati presi contatti anche con il versante italiano – Erbonne e Orimento – per poter posare un paio di cartelloni «e riuscire a coinvolgere tutti coloro che si avvicinano al Generoso».

Gli agricoltori si presentano

Una volta che ci si addentrerà sul territorio, inizierà un secondo tipo di cartellonistica, più specifica e dedicata ai singoli agricoltori. «Obiettivo di questo lavoro, che verrà sviluppato a partire dal mese di gennaio, è quello di presentare l’agricoltore ai visitatori dandogli un volto e un nome e spiegando di cosa si occupa e, nel limite del possibile, quali pascoli gestisce». Altra informazione utile sarà indicare «se ci sono agricoltori che hanno cani da guardia». A questo primo approccio, aggiunge Scettrini, «tramite un QR code vorremmo creare un collegamento a una pagina internet del nostro sito dove, con una cartina, a scadenze regolari e con i contatti con gli agricoltori, mostreremo esattamente dove sono presenti questi cani». Oltre ai cartelli «abbiamo previsto anche la posa di alcuni cancelli a chiusura automatica, e a prova di sbadato, per facilitare il lavoro degli agricoltori, soprattutto per la posa di recinzioni elettriche. Questo permetterà anche di fornire una visione chiara anche ai visitatori sul dove comincia, e finisce, un pascolo».

Escursioni guidate, senza dimenticare il lupo

Un metodo infallibile per far conoscere il territorio sono le escursioni guidate. «Inizieremo a svilupparle nel 2025 in collaborazione con il Museo etnografico della Valle di Muggio – sottolinea ancora il segretario dell’Associazione –. La nostra intenzione era quella di creare una visita guidata indirizzata alle scuole, ma non escludiamo nessuna strada. Sarebbe per esempio interessante far vedere alle aziende come lavorano gli altri attori del territorio, i loro animali, cosa producono, i sistemi di protezione contro il lupo, i cani e il ruolo che svolgono». Il tutto «senza dimenticare i pascoli e quindi il tema dell’agricoltura e della sua storia negli anni, le sfide passate e quelle future. E soprattutto il tema della valenza ecologica di questi pascoli». Questo, tiene a rimarcare Scettrini, «è un aspetto che vogliamo far emergere proprio per far capire che il lavoro dell’agricoltore ha un impatto a 360 gradi sul territorio e non si limita agli animali da mungere e alla produzione di formaggini». L’obiettivo «ambizioso» dei promotori è di essere pronti per la stagione estiva sia con la cartellonistica dedicata che con le visite guidate.

E il lupo? Tra le sfide con le quali gli agricoltori devono confrontarsi c’è la presenza, a oggi non marcata ma che non fa dormire sonni molto tranquilli ai professionisti del settore, del lupo. «In molti mi hanno fatto notare che da quando abbiamo iniziato a parlare di questi cartelloni, nessuno ha più visto il lupo – fa notare Scettrini –. Mi si conceda una battuta: dubito seriamente che il lupo si spaventi per la nostra iniziativa, ma se le due cose coincidono non può che farmi piacere».

Aumenta la valenza del progetto

L’Associazione dei Comuni del Generoso ha proposto il suo progetto alla Apvmm, l’Associazione Prodotti della Valle di Muggio e della Valmara, la promotrice di GeMMa, il progetto di sviluppo regionale agricolo per il Monte Generoso. «Abbiamo ritenuto che tematiche e obiettivi potessero essere affini e quindi abbiamo proposto di inserire il nostro lavoro nel progetto di sviluppo regionale». Una proposta che «è stata accettata dalla Apvmm, e quindi da Cantone e Confederazione, e questo ci rende molto felici perché dà una valenza ancora maggiore al progetto stesso». Oggi la promotrice del progetto è quindi diventata la Apvmm, «mentre noi come Associazione – conclude Fiorenzo Scettrini – continuiamo con il nostro ruolo operativo».

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