Bellinzonese

Cresciano, dalla chiesa emerge lo scheletro di Vincenzina

Ritrovamenti archeologici durante uno scavo per lavori di sistemazione dell’abside. Rinvenuti anche frammenti di affreschi. Previste sabato le porte aperte

5 marzo 2020
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Un’esperienza del genere non capita tutti i giorni. Anzi, probabilmente una sola volta nella vita. Ed è per questo che percepiamo molta emozione nel sentire raccontare quanto successo qualche giorno fa nella chiesa parrocchiale di San Vincenzo a Cresciano, risalente al XVI secolo. Poco dopo l’avvio del cantiere che permetterà di effettuare alcuni necessari interventi strutturali, sono infatti stati rinvenuti dei resti archeologici. In particolare dei frammenti di affreschi risalenti al 1450 e uno scheletro umano. Come spiega da noi contattata la segretaria della Parrocchia di Cresciano Claudia Regazzoni, non si è trattato in realtà di un ritrovamento avvenuto del tutto a sorpresa. Il Servizio archeologia dell’Ufficio dei beni culturali (Ubc) ha infatti seguito da vicino l’avvio del cantiere in considerazione della possibilità di trovare tracce della chiesa precedente e dell’annesso cimitero, che era situato dov’è sorto il nuovo edificio liturgico. E in effetti scavando nella pavimentazione dell’abside sono stati trovati alcuni resti della chiesa precedente abbattuta, in particolare frammenti di muri affrescati utilizzati come materiale di costruzione. «Dapprima sono state trovate alcune tombe vuote con solo qualche frammento di osso – spiega Regazzoni –, mentre verso la fine dei lavori di scavo sono apparsi una calotta cranica e poi il resto dello scheletro».

Non uno scheletro intatto ma comunque ben conservato e in buone condizioni, rimosso dagli archeologi dell’Ubc che si occuperanno ora di studiare le ossa nel dettaglio. Dalle informazioni emerse finora si trattava di una giovane donna tra i 20 e i 25 anni d’età, probabilmente alta tra 1,65 e 1,70 metri. Il Consiglio parrocchiale ha deciso di darle un nome in onore del santo patrono della chiesa: Vincenzina. «Era posizionata in parte sotto l’altare maggiore, rivolta verso il sorgere del sole», aggiunge Regazzoni. Come detto, nel frattempo le ossa sono state trasportate nel laboratorio dell’Ubc, ma la popolazione potrà ricevere ulteriori dettagli in occasione delle porte aperte in programma sabato 7 marzo. Tra le 11 e le 14 i visitatori saranno accolti dal Consiglio parrocchiale, da rappresentanti dell’Ubc e dall’architetto Gabriele Geronzi che si occupa dei lavori alla chiesa. Sul posto sarà possibile osservare lo scavo nell’abside con le tombe in vista, alcuni frammenti di affresco e delle immagini di Vincenzina. Per l’occasione è anche previsto un rinfresco.

Lavori di sistemazione all’abside

Dopo l’evento di apertura al pubblico riprenderanno i lavori che dovrebbero durare circa un anno: durante il cantiere la messa della domenica si svolge regolarmente nella chiesa di San Vincenzo, mentre quella del mercoledì è spostata nella cappella delle suore in casa parrocchiale. Come spiega il presidente del Consiglio parrocchiale Gregorio Genini i lavori dal costo di circa mezzo milione si concentreranno nell’abside: l’altare maggiore verrà ripulito e restaurato mettendo maggiormente in evidenza l’attuale paliotto in scagliola, mentre verranno realizzati in gneiss il pavimento, l’ambone e la mensa. «In seguito gli interventi si focalizzeranno sul ripristino delle pitture del 1600 nella zona della cupola, che erano state coperte di bianco alcuni decenni fa», sottolinea il presidente. «Questi lavori sono resi possibili grazie alla disponibilità di chi ci sostiene. Ci tengo a ringraziare il Comune di Riviera e l’Ufficio dei beni culturali per l’aiuto finanziario, nonché altre fondazioni a cui ci siamo rivolti», aggiunge il presidente. Verranno anche presi degli accorgimenti all’esterno della chiesa per contenere l’umidità. Ed è proprio in occasione dei lavori fuori dalla chiesa che potrebbero emergere altre sorprese dal passato.