C'è chi intende chiedere al Municipio divieti di transito più efficaci. ‘Le strade di quartiere sono prese d’assalto da auto e camion’
Si alzerà anche a Monte Carasso – lunedì prossimo 30 settembre in occasione dell’incontro del Municipio di Bellinzona con la popolazione del quartiere – la protesta contro il traffico parassitario. Dopo Gudo, dove si chiede una soluzione più efficace per via alla Chiesa, dopo Cadenazzo il cui Municipio è pronto ad affidarsi alla videosorveglianza per punire i furbetti della colonna, e dopo Galbisio dove vengono ribaditi i timori verso l’importante traffico di transito (vedi la ‘Regione’ del 21 settembre, pagina delle opinioni), anche a Monte Carasso il tema continua a tenere banco.
La particolare pianificazione del nucleo – uscita dalla mente illuminata dell’architetto Luigi Snozzi che ha dato continuità alla forma originale – sembra cozzare contro la mobilità privata che aumenta di pari passo con l’importante sviluppo edilizio. Ma non solo, perché gran parte del problema è esterno. «Chi abita qui – ci spiega un residente il cui giardino si affaccia su Er Strada Nòvo – dal lunedì al venerdì è confrontato col traffico parassitario nelle ore di punta. Viviamo situazioni inaccettabili nonostante il limite di velocità sia di 30 km/h, nonostante la conformazione della carreggiata renda difficoltoso l’incrocio fra veicoli e nonostante ai due imbocchi vi sia il divieto di transito per i camion eccetto per il servizio a domicilio». Il problema ha origine dalle importanti colonne che si creano mattina e sera sulla strada cantonale a Sementina all’incrocio fra via Locarno e via al Ticino: «I veicoli provenienti da Giubiasco e diretti a Bellinzona, Carasso, Galbisio e Gorduno attraversano la zona artigianale di Sementina e incuranti del fatto che dopo l’incrocio con via Chiblee inizi a tutti gli effetti una strada di quartiere, la percorrono tutta per infine sbucare sulla cantonale prima del ponte Tatti».
Non solo, «ancora più sfrontati sono coloro che hanno scoperto la possibilità di svoltare a sinistra prima, ossia all’incrocio con Er Burg’ère Ferè, per risalirla fino in cima e quindi accedere alla cantonale un po’ più in alto. Ma mentre Er Strada Nòvo è dotata di marciapiede, quest’altra ne è sprovvista, ciò che crea un grande pericolo per i molti allievi che la percorrono a piedi». Infatti si tratta della stradina che sfocia in Strada del Tesign dove ha sede la scuola dell’infanzia. «Ci sono camionisti – prosegue il nostro interlocutore – che tentano di passare nonostante la mole dei loro veicoli. Quando si accorgono di non poter affrontare determinate curve, iniziano a fare complicate manovre per poter tornare indietro. È ora di dire basta, siamo stufi». Non da ultimo vengono segnalate le scorribande di giovani in sella a motorini, scooter e motociclette sulla passerella ciclo-pedonale che collega alle Semine.