Bellinzonese

Lo scandalo dei permessi falsi arriva in aula

Processo alle Criminali al via il 26 agosto. Tra i quattro imputati vi sarà anche il titolare della Aliu Big Team e l'ex funzionario della Migrazione

Ti-Press
16 agosto 2019
|

È lunga la lista di capi d'imputazione di cui dovranno rispondere gli imputati alla sbarra al Tribunale cantonale penale di Lugano a partire da lunedì 26 agosto a seguito dell'inchiesta sui permessi facili avviata nel febbraio del 2017 dall'allora sostituto procuratore generale Antonio Perugini. Il caso, ricordiamo, riguarda una serie di permessi falsi che il titolare di una ditta di ponteggi acquistava da un funzionario dell'Ufficio della migrazione per poi rivenderli ad operai stranieri intenzionati a lavorare in Svizzera.

Quattro gli imputati che dovranno comparire dinanzi alla Corte delle assise criminali presieduta da Mauro Ermani: si tratta del titolare della Aliu Big Team di Bellinzona e suo fratello infermiere, l'ex impiegato della Migrazione e la compagna, che in precedenza aveva lavorato per lo stesso ufficio. La procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis li ritiene colpevoli di tratta di essere umani, ripetuta corruzione di pubblici ufficiali svizzeri, ripetuta falsità in certificati, contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, ripetuto riciclaggio di denaro, ripetuto inganno nei confronti delle autorità aggravato, ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale aggravata.

Un filone dell'inchiesta era già approdato in Pretura penale a settembre 2017 con la condanna di un funzionario del Dipartimento finanze ed economia (Dfe) per inganno nei confronti dell’autorità e incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale. Tale sentenza era però stata impugnata in Appello dall'uomo difeso dall'avvocato Mario Branda e poi ribaltata con il suo proscioglimento. Su richiesta del fratello del titolare della Aliu Big Team (suo amico d’infanzia) l'uomo aveva preparato una dichiarazione falsa di notifica di residenza a favore di un uomo – d’origine balcanica ma annunciatosi come cittadino norvegese – in cerca del permesso di dimora B.