Si allunga l'elenco di lettere con osservazioni critiche inviate a Berna. Tra gli oppositori anche le ditte toccate dall'esproprio
Non sono decisamente soli i Comuni leventinesi di Giornico, Bodio e Personico nella levata di scudi contro la decisione delle Ffs di realizzare le nuove Officine sul territorio di Arbedo-Castione. Come verificato dalla ‘Regione’, la loro lettera inviata all’Ufficio federale dei trasporti è stata sottoscritta con il sostegno degli altri Comuni della Leventina e anche di tutti quelli della Valle di Blenio. Scadeva infatti ieri la consultazione con i Comuni e i proprietari fondiari interessati dalla creazione di una zona riservata di diritto ferroviario nel comparto individuato dalle Ffs a Castione in zona agricola. Esercitando il loro diritto, le quattro aziende attive sul sedime toccato dagli espropri hanno inoltrato le proprie osservazioni negative. Come riferito dalla ‘Rsi’, lettere di opposizione sono state inviate anche dal Comune di Biasca, dall’Unione contadini ticinesi (Uct) e da tre associazioni ambientaliste: Wwf, Pro Natura e Ficedula. Da noi contattato, anche il presidente della Commissione della regionale dei trasporti Tre Valli Massimo Ferrari conferma l’invio di una lettera d’opposizione.
Come noto, all’origine del dissenso da parte di Giornico, Bodio e Personico vi è la loro candidatura per ospitare il nuovo stabilimento negli spazi occupati in passato dalla Monteforno con l’obiettivo di ridare slancio alle Tre Valli. Le loro ragioni verranno esposte in dettaglio in occasione di una conferenza stampa annunciata ieri per inizio settembre.
L’Uct – che come spiega il segretario Sem Genini gode anche del sostegno dell’Unione svizzera dei contadini – ha dal canto suo esposto le forti criticità al progetto legate in particolare a quello che viene definito un enorme sacrificio di prezioso terreno agricolo: in totale verrebbe sacrificati oltre 78mila metri quadrati di Superfici per l’avvicendamento colturale (Sac). Terreno considerato di alta qualità e difficilmente sostituibile. A tal proposito l’Uct fa notare come le Ffs non abbiano specificato in che modo intendano compensare la perdita di sedime agricolo – procedura obbligatoria per legge – e suggerisce pertanto alle Ffs di cambiare meta e realizzare le Officine in una zona già industriale, come quella della Bassa Leventina. Alternative valide ci sono, conclude dunque l’Uct, criticando le minacce del Ceo Ffs Andreas Meyer di cercare altrove un luogo idoneo in caso di lungaggini in Ticino.
Compensazione dei terreni che il Comune di Biasca teme possa avere ripercussioni negative sul proprio territorio. Il sindaco Loris Galbusera sottolinea infatti che, oltre a ritenere l’ex area della Monteforno più idonea e ideale per un rilancio dell’intera regione, il Municipio vuole evitare che le Ffs propongano di trasformare in agricole parti della zona industriale biaschese. Il Comune auspica inoltre che, con la presenza dello stabilimento in Leventina, ci sia la possibilità di dotare il borgo di un terminal Tilo.