Tre Valli

Officine: 'Le Ffs hanno spiegato, resta la delusione'

I Comuni della Bassa Leventina tagliati fuori 'per motivi tecnici: il nuovo stabilimento deve sorgere vicino al terminal Tilo di Castione'

ti-press
6 luglio 2018
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«Le Ferrovie oggi sono state molto trasparenti, hanno risposto a tutte le nostre domande, ma abbiamo anche capito in maniera chiara, e con una certa delusione, che la scelta di realizzare la nuova Officina a Castione era stata presa da tempo. A poco insomma sono serviti i nostri sforzi per sottoporre loro una proposta valida e concretizzabile in poco tempo». Mastica amaro – ma con la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro insieme ai colleghi basso-leventinesi di Giornico, Personico e Pollegio – il sindaco di Bodio Stefano Imelli al termine dell'odierno incontro avuto a Bodio con le Ffs per chiarire i motivi che il 5 giugno le hanno indotte a optare per Castione anziché per il comparto ex Monteforno di Giornico-Bodio offerto su di un piatto d'argento.

Sul perché Castione nei 27 criteri di valutazione delle tre opzioni l'abbia spuntata con ben 803 punti contro i soli 415 racimolati da Bodio-Giornico e i 387 da Lodrino, Imelli cita motivi tecnici e finanziari «derivanti dal fatto che l'Officina vada piazzata, secondo le Ffs, il più vicino possibile al terminal Tilo. Il quale nel caso specifico si trova proprio a Castione». Posizionare l'Officina a Giornico-Bodio comporterebbe, per contro, un intenso utilizzo della rete ferroviaria AlpTransit con treni vuoti destinati alla manutenzione: un costo in più per le Ffs, «una cifra ingente che per noi piccoli Comuni sarebbe improponibile corrispondere, qualora valutassimo di poter fare questa ulteriore offerta alle Ffs». Un altro punto di delusione, aggiunge Imelli, è che a Castione le Ffs vadano a occupare quasi 90mila metri quadrati di terreno agricolo (pregiata zona Sac) facendosene un baffo della questione ambientale. Mentre a Giornico-Bodio l'ex Monteforno già si trova in zona industriale.

Terminal Tilo a Biasca, sfuma l'ipotesi

Ciò che dispiace – aggiunge Imelli a nome dei colleghi – è che «così facendo non vedremo mai nemmeno valutata la nostra richiesta di spostare a Biasca o ad Airolo il terminal Tilo». Una richiesta, questa, fatta per rispondere meglio alle esigenze di mobilità delle Tre Valli, tagliate fuori con l'avvento di AlpTransit e comunque, ricordiamo, beneficiarie di alcuni miglioramenti nei collegamenti col resto del cantone e Oltralpe grazie a una revisione dell'offerta di bus e treni. Che però attualmente non soddisfa ancora, come ha rimarcato in settimana la Commissione regionale dei trasporti delle Tre Valli.