La canicola si fa sentire anche in ospedale

Le temperature estive continuano imperterrite a scaldare la Svizzera italiana, dov’è valevole almeno fino al 2 agosto un allarme canicola di grado 3 diramato settimana scorsa da MeteoSvizzera. Se il pensiero va subito ai lavoratori che svolgono attività all’aperto e alle fasce sensibili della popolazione, nel Bellinzonese il caldo tocca anche i pazienti ricoverati al San Giovanni. «La situazione si ripresenta tutte le estati quando le temperature salgono sopra una certa soglia», spiega da noi contattato il responsabile della comunicazione dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) Mariano Masserini.

L’edificio, risalente ad alcuni decenni fa, spiega Masserini, non è infatti tecnicamente predisposto per poter installare dei condizionatori all’interno delle camere di degenza e nei corridoi. Un fatto che comunque non dovrebbe destare preoccupazioni, ma che porta i locali dell’ospedale ad avere qualche grado in più del solito. Le camere sono dotate di un sistema di ventilazione, aggiunge il responsabile della comunicazione assicurando che nelle zone sensibili come sale operatorie, camere di isolamento e laboratori è presente l’aria condizionata. Inoltre, qualora si rendesse necessario, è possibile utilizzare dei ventilatori mobili.

La causa dell’assenza di un impianto in tutta la struttura è come detto da addurre a motivi tecnici della rete elettrica. Inoltre, «gli attuali serramenti non permettono di isolare adeguatamente dal caldo», precisa Masserini. Per l’aria climatizzata bisognerà pertanto attendere il nuovo ospedale, previsto come noto sul sedime della Saleggina. Per quanto riguarda gli altri ospedali “cittadini” in Ticino, alla Carità di Locarno si ricorre a rinfrescare gli ambienti tramite acqua fredda nelle tubature, mentre al Civico di Lugano e a Mendrisio la situazione è simile a quella di Bellinzona. Diverso discorso per l’Ospedale Italiano, completamente ristrutturato di recente, dove l’aria condizionata è presente dappertutto.