Gianini (Plr) interroga il Consiglio federale sul futuro cantiere di 8 chilometri tra Chiasso e Milano. ‘Tratto breve ma con un grande impatto’
Rallenta l’autostrada. E la ferrovia? Il ‘no’ popolare dello scorso 24 novembre a sei progetti puntuali di ampliamento della rete autostradale ha messo in discussione anche altri interventi previsti successivamente, come quelli ticinesi per un collegamento veloce A2-A13 nel Locarnese e il cosiddetto PoLuMe, il potenziamento tra Lugano e Mendrisio. «In attesa che il Dipartimento competente, il Consiglio federale e il Parlamento si determinino su come proseguire su quel fronte, bisogna evitare che i potenziamenti della rete ferroviaria, specialmente in quelle zone che soffrono il traffico, come ad esempio il Mendrisiotto e le regioni di confine, subiscano ritardi», afferma il consigliere nazionale Simone Gianini (Plr), che proprio su questo tema ha deciso di interrogare il Consiglio federale. Il deputato ticinese chiede in particolare a che punto sia il potenziamento ferroviario sulla tratta Chiasso-Milano, dove dovrebbe essere costruito un terzo binario di 8 chilometri tra Cantù e Camnago. «Si tratta di un tratto in sé breve, ma molto importante, sia per il trasporto di passeggeri che per le merci – spiega Gianini –. Un suo potenziamento è necessario per finalmente garantire la puntualità dei collegamenti EuroCity tra nord e sud delle Alpi, così come quelli regionali tra il Ticino e la Lombardia, per poter ridurre il tempo di percorrenza e incrementare il servizio tra Zurigo e Milano, ma anche per migliorare le prestazioni del traffico merci, la cui affidabilità è ancora insufficiente». Visione, almeno negli intenti, condivisa anche dal Consiglio federale. Il capo del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) Albert Rösti aveva infatti firmato nel giugno del 2023 una dichiarazione d’intenti con il suo omologo italiano Matteo Salvini sulla cooperazione bilaterale nel potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria che, fra le altre cose, andava proprio in quella direzione. Vi si prevedeva, appunto, anche la realizzazione del terzo binario tra Cantù e Camnago. «Il finanziamento non è però ancora stato pianificato – osserva il deputato liberale radicale –. È quindi il momento di sapere cosa ha in mente di fare il Consiglio federale. Se intende cioè giocare un ruolo attivo, magari anche di natura finanziaria, come già accaduto in passato e ancora recentemente deciso dal Parlamento per altre opere all’estero di grande interesse per la Svizzera – e su questo tema il deputato ticinese pone pure due domande specifiche –, oppure attendere che ad attivarsi per la realizzazione di un’opera, per la quale vi è per ora soltanto uno studio di prefattibilità, sia la controparte italiana, con tutti i timori sulle tempistiche che ciò comporterebbe», chiosa Gianini.
C’è poi un altro punto decisamente critico sulla tratta che collega il Ticino alla Lombardia: «I treni a due piani viaggiano da Milano fino a Como e sulle tratte in territorio svizzero, ma non oltre, perché tra Chiasso e Como la galleria di Monte Olimpino è troppo bassa per permetterne il passaggio». Anche a questo proposito il Consigliere nazionale chiede quindi al Consiglio federale «se, considerata l’aspettativa del Ticino, e in particolare del Mendrisiotto, sempre più oppresso dal traffico stradale transfrontaliero, un intervento sulla galleria di Monte Olimpino o la realizzazione di un nuovo tunnel per permettere il passaggio dei treni a due piani potrebbe costituire una di quelle misure necessarie per migliorare sensibilmente il servizio ferroviario e, se sì, con quale prospettiva realizzativa».
Dei disagi a chi viaggia sulla tratta tra Milano e il Ticino si parla da tempo. Recentemente ha fatto scalpore, di qua e di là dal confine, la disavventura di un gruppo di viaggiatori che, bloccati su un convoglio Tilo, hanno impiegato oltre cinque ore per raggiungere la propria destinazione. Una situazione straordinaria a cui si aggiungono diversi piccoli ritardi che i passeggeri denunciano abitualmente. Ma pure i numeri non sorridono a chi viaggia con frequenza su questa tratta. Con la pubblicazione del nuovo orario ferroviario, Trenord ha fatto sapere recentemente che tra Milano e Chiasso non ci sarà un potenziamento delle corse.