Ticino

‘A livello federale reticenti a riconoscere il fenomeno mafioso’

Il consigliere nazionale del Plr Farinelli replica alla decisione del Consiglio federale di respingere il suo postulato che chiede una norma sui pentiti

‘Il tema resta attuale’
(Ti-Press)
16 novembre 2023
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«Ho l'impressione che a livello di politica federale ci sia ancora una certa reticenza a riconoscere il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Svizzera, e di conseguenza ci si rifiuta di dire che c’è bisogno di norme specifiche. Purtroppo, però, i fatti dicono altre cose». Non tarda ad arrivare la replica del consigliere nazionale del Plr Alex Farinelli alla decisione del Consiglio federale di respingere il suo postulato che chiede di introdurre, basandosi sul modello italiano, una norma sui pentiti di mafia come strumento in più nella lotta alla mafia.

«Con un postulato si chiede al Consiglio federale di fare un approfondimento, non di cambiare tout court delle norme» continua, da noi interpellato, Farinelli. «Gli approfondimenti servono a capire se sia interessante o meno percorrere una strada, e in questo caso lo sarebbe perché vorrebbe dire riconoscere finalmente che queste infiltrazioni presenti nel Paese ci sono, e parlano anche svizzero tedesco dal momento che si tratta a volte di persone nate e cresciute in Svizzera». Spesso, riprende il deputato al Nazionale liberale radicale «si pensa alla mafia come lupara e coppola ma non è più così, è un problema molto grave anche per il nostro Paese».

Farinelli, infine, ricorda che «questa proposta non è stata inoltrata in maniera semplicistica giusto per far qualcosa, ma dopo essermi permesso di confrontarmi con il procuratore generale della Confederazione Stefan Blättler, che aveva aperto lui stesso alla possibilità di introdurre questa norma».

Ad ogni modo, «il tema resta attuale perché dopo il ’no' del Consiglio federale toccherà alle Camere».

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