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Una minima maggioranza dà luce verde al Preventivo ’25

Dopo tre giorni di discussione, il Gran Consiglio ha infine votato i conti. Il disavanzo è di 96 milioni. La Lega si astiene, a favore Plr e Centro

Una ventina di ore di dibattito
(Ti-Press)
12 dicembre 2024
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E infine il quarto giorno è stato quello buono. La maggioranza, non solidissima, del Gran Consiglio ha dato luce verde al Preventivo 2025 del Cantone. Con 33 voti a favore, 29 contrari e 12 astenuti, è stato dunque avallato il rapporto di maggioranza del presidente della commissione parlamentare della Gestione Bixio Caprara (Plr). I no sono arrivati in blocco da Ps, Udc, Verdi, Avanti con Ticino & Lavoro, Mps, Partito comunista, Verdi liberali e Più Donne. I sì invece dalle fila dei liberali radicali, a eccezione di Cristina Maderni (contraria) e Paolo Ortelli (astenuto), e del Centro. Astenuta la Lega dei Ticinesi.

Il deficit si aggira quindi sui 96 milioni di franchi, con la conferma del no al taglio alla pedagogia speciale, il sì alla sforbiciata dei sussidi di cassa malati Ripam e il no alle misure di risparmio sugli insegnanti di educazione musicale, di educazione fisica e sui docenti di appoggio nelle scuole comunali. Ci sono insomma voluti tre pomeriggi – tra inizi anticipati delle sedute, una notturna e il posticipo del voto finale sul complesso – per discutere i singoli Dipartimenti e gli oltre settanta emendamenti, per la maggior parte rimandati al mittente. Respinti in serie, infatti, quelli contro il taglio di 7 milioni alla spesa per beni e servizi e contro più tagli alla spesa per l’asilo.

Gianella (Plr): ‘Urgente cambiare approccio per la responsabilità che abbiamo verso le future generazioni’

Li definisce «tre giorni lunghi e sfiancanti» la capogruppo del Plr Alessandra Gianella. E rimprovera: «È evidente a tutti noi quanto sia complesso trovare risparmi all’interno di quest’aula. Constatiamo come non ci sia la volontà di fare questo esercizio di responsabilità verso il futuro, anzi. Sommando le proposte di emendamenti, si raggiungono svariati milioni di franchi di proposte di aumento di spesa». Non solo. «È lampante come al giorno d’oggi sia ancora più difficile mantenere saldi i compromessi tra partiti. Ci abbiamo provato, ma il risultato non è stato molto confortante». Per Gianella, la base di partenza per il prossimo anno è «tutt’altro che solida e il percorso di risanamento finanziario non è neppure iniziato». La liberale radicale insiste: «È urgente cambiare approccio per la responsabilità che abbiamo verso le future generazioni. Se ciò non accadrà, ogni anno rischierà di essere la triste replica di quanto visto quest’anno. E sinceramente non siamo più disposti a fare un esercizio di questo tipo».

Bignasca (Lega): ‘Equilibrio finanziario, parsimonia ed economicità sono in quest’aula parole vuote’

Ci va giù duro il capogruppo leghista Boris Bignasca nell’argomentare i motivi dell’astensione della Lega: «Dibattito lungo, autoreferenziale, stucchevole e tedioso. La Legge sul Gran Consiglio è stata a mio parere infranta e la procedura di verifica approssimativa». Il riferimento è alla ‘Lex Forini’, ovvero la paventata collisione di interessi del deputato socialista Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis, durante la discussione sulla pedagogia speciale. «La Legge di gestione finanziaria – prosegue Bignasca – non è stata rispettata aumentando di 6 milioni il deficit proposto dalla Gestione, senza proporre uno straccio di contromisura alternativa». Il riferimento qui è alla bocciatura della proposta di limitare l’aumento di spesa a 4 milioni nella pedagogia speciale. Insomma, sancisce il leghista, «equilibrio finanziario, parsimonia ed economicità, principi della Legge finanziaria, sono in quest’aula parole vuote». Tuttavia, conclude, «le proposte di risparmio della Lega nella versione light della Gestione sono passate».

Agustoni (Centro): ‘Preventivo sostanzialmente uguale alla proposta del governo’

Sono tre i cambiamenti tra il Preventivo al voto rispetto alla proposta del Consiglio di Stato. Lo sostiene il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni. Nulla di sostanziale, «per cui non vedo perché non dovremmo confermare la nostra adesione». E spiega: «La prima differenza è il mancato incasso della tassa di collegamento, deciso nelle sessioni passate da una maggioranza che include in particolare Centro e Plr». La seconda: «La rinuncia a modificare il regime di compensazione della progressione a freddo, accolto da tutto il parlamento, salvo un paio di contrari e astenuti». La terza: «La decisione di non ribaltare sui Comuni gli oneri dei docenti di educazione fisica e musicale, che ha raccolto un ampio consenso generalizzato». Ultimo elemento, la pedagogia speciale: «L’altro emendamento che ha, per così dire, peggiorato i conti è stato tornare sul Messaggio del governo per quanto riguarda la pedagogia speciale. Anche questo accolto da una maggioranza molto ampia».

Morisoli (Udc): ‘Non ci sono più vetri su cui arrampicarsi’

Tranchant il capogruppo democentrista Sergio Morisoli.«Non ci sono più vetri su cui arrampicarsi. Siamo tra i Cantoni che spendono di più, che tassano di più, abbiamo il debito che cresce di più, con i salari più bassi, i premi di cassa malati più alti, con più lavoratori stranieri che svizzeri, con la socialità più costosa. E oggi siamo anche il Cantone più smarrito». Va da sé la contrarietà al Preventivo.

Durisch (Ps): ‘Tagli sulle fasce fragili della popolazione che non possiamo accettare’

Contrario anche il Ps che conferma nelle parole del capogruppo Ivo Durisch la propria disapprovazione verso la «politica degli ultimi anni di governo e parlamento». Per i socialisti si tratta dunque di un «Preventivo che contiene tagli sulle fasce fragili della popolazione che non possiamo accettare».

Bourgoin (Verdi): ‘Tagli in nome del mito del pareggio di bilancio’

Gli fa eco la co-coordinatrice dei Verdi Samantha Bourgoin: «La maggioranza di questo parlamento sta tagliando prestazioni in nome del mito del pareggio di bilancio, confrontando il nostro Cantone a una media teorica che non vuol dire niente, diminuendo investimenti, togliendo risorse alle persone fragili, giovani, anziane e invalide. Senza vergogna facciamo tagli a caso per giustificare regali alle persone abbienti. Andiamo a ipotecare il futuro delle prossime generazioni».

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