Il Gran Consiglio non ce la fa e con una mozione d’ordine fa slittare la decisione. Discussi i molti emendamenti: niente taglio alla pedagogia speciale
Dopo tre giorni ai limiti del paranormale il Gran Consiglio ticinese non è comunque riuscito a votare il Preventivo 2025. Con una mozione d’ordine del capogruppo della Lega dei Ticinesi Boris Bignasca, la maggioranza dei deputati fa slittare il voto a domani. È proprio quello che ci voleva dopo sei ore e mezza che non hanno portato ancora a nulla di tangibile. E questo nonostante la notturna di ieri fino alle 22.30 e l’inizio anticipato di oggi alle 13.
Insomma, dopo un pomeriggio a discutere gli oltre settanta emendamenti per approvarne solo due – bocciando il taglio di 2 milioni di franchi alla pedagogia speciale e le misure di risparmio sugli insegnanti di educazione musicale, di educazione fisica e sui docenti di appoggio nelle scuole comunali –, siamo ai piedi della scala. Per contro, sono rimasti in piedi tutti gli altri paletti fissati dalla maggioranza della commissione parlamentare della Gestione e del rapporto di Bixio Caprara (Plr). Respinti in serie, infatti, gli emendamenti contro il taglio di 7 milioni alla spesa per beni e servizi e contro più tagli alla spesa per l’asilo.
Veniamo dunque alla surreale decisione che ha portato al posticipo del tanto atteso voto del Preventivo 2025. «Vorrei – afferma il suo artefice Bignasca – analizzare con calma le cifre aggiornate dalla Sezione delle finanze e, visto che l’orario della convocazione è scaduto, votare domani il testo finale, anche a mente fresca». Chiesto dunque il parere degli altri capigruppo. «In ogni caso avrei chiesto di poter riunire un attimo il mio gruppo, quindi…», dice sorniona la liberale radicale Alessandra Gianella. Autoironico Maurizio Agustoni (Centro): «I nostri emendamenti hanno tutti trovato piena soddisfazione in questi tre giorni, quindi siamo pronti a votare anche subito il Preventivo. Però nel rispetto istituzionale degli altri gruppi, penso sia giusto dare loro tempo per approfondire il nuovo documento». Conciso il socialista Ivo Durisch: «Va bene, votiamo domani». Il sipario sul Preventivo arriverà o meglio dovrebbe arrivare, il condizionale sembra quasi d’obbligo a questo punto, domani pomeriggio.