L’episodio di violenza è avvenuto ieri pomeriggio alla Stazione Ffs. Nel settore serpeggia il malcontento: ‘Già la quinta volta che capita’
Ancora un capitolo della ‘Guerra dei taxi’ in corso a Lugano da anni fra tassisti ‘comunali’ e ‘privati’. Una guerra che ora è anche civile: a essere venuti alle mani sono due tassisti titolari di Licenza A, ovvero quelli autorizzati a operare dal Municipio. L’episodio di violenza è avvenuto ieri alla Stazione Ffs e ha comportato anche l’intervento della polizia. I coinvolti, oltretutto, non sarebbero due tassisti qualsiasi. Da nostre informazioni la lite sarebbe avvenuta infatti fra il presidente dell’associazione che riunisce gli autisti autorizzati e l’ex vicepresidente del medesimo sodalizio. Quest’ultimo avrebbe avuto la peggio e sarebbe finito in ospedale.
La lite è scoppiata nel primo pomeriggio, dopo pranzo, in via Maraini, proprio dove ci sono gli stalli per i taxi. L’origine dell’alterco non è ben chiara, ma sempre stando a nostre informazioni potrebbe essere legata al regolamento che ne disciplina l’attività, ovvero la relativa ordinanza municipale. In particolare, al centro della polemica ci potrebbe essere la gestione del telefono cellulare sul quale gli autisti ricevono le chiamate per le corse. Il tema è oggetto di discussioni già da tempo e che ha portato a una sperimentazione: la gestione passava di mano in mano da un giorno all’altro e la persona che si occupa del telefono smista anche le relative richieste di intervento. Un sistema che non piace a tutti e che sembrerebbe essere stato la scintilla dello scontro. Nello specifico, uno dei due uomini si sarebbe avvicinato eccessivamente all’altro, che avrebbe reagito colpendolo. Quello dei due che ha avuto la peggio sarebbe anche stato trattenuto fisicamente da uno o più altri tassisti presenti sul posto, procurandosi ferite tali, sembrerebbe in particolare alla spalla, da necessitare il ricovero in ospedale.
Una dinamica che non siamo riusciti a verificare nei dettagli con la Polizia comunale, che ci ha tuttavia confermato l’episodio e l’intervento. E anche fra i tassisti da noi sentiti le versioni divergono, c’è chi attribuisce la responsabilità a uno e chi all’altro. «C’è malumore da parte di molti per il suo comportamento – ci dice un autista, riferendosi all’ex vicepresidente –. C’è tensione nell’aria da tempo, si sapeva che prima o poi qualcosa sarebbe successo». «Il presidente è troppo autoritario – sostiene invece un altro, che preferisce rimanere anonimo anch’esso –, c’è troppa tensione ed è la quinta volta che succede una cosa di questo genere tra tassisti autorizzati. È molto brutto che sia successo davanti a tutti, in pieno giorno. I clienti si sono spaventati e sono scappati. Le cose devono cambiare». Opinioni differenti, su un fatto sicuramente increscioso che verosimilmente sfocerà in una denuncia incrociata, ma con un comune denominatore: la tensione che si respira nel settore.
Tra i fatti emersi pubblicamente, quello dell’autunno del 2023, quando durante una notte tra sabato e domenica in via Pioda vicino all’incrocio con viale Pestalozzi un giovane autista (privato) è stato aggredito da un collega (autorizzato), poi denunciato per lesioni e vie di fatto. Liti e denunce per diffamazioni sono poi seguite, come appreso da ‘laRegione’ anche nei mesi successivi tra alcuni tassisti. Come mai c’è tutto questo malcontento? «L’ordinanza (del 2021, poi entrata in vigore solo l’anno scorso a seguito di ricorsi, ndr) fa acqua da tutte le parti. Ha portato soltanto a disagi, invidie, gelosie e violenza – sostiene un autista –. Manca una buona organizzazione e anche chi dovrebbe gestire i problemi e garantire la sicurezza non riesce a farlo, ci sono molte discriminazioni. La soluzione? Secondo me sarebbe abolire l’ordinanza e lasciare libertà come si fa a Zurigo, Ginevra, Basilea». «Abolire le regole e l’ordinanza sarebbe pericoloso – osserva invece un altro nostro interlocutore –. Sarebbe il Far West. Il vero problema è che siamo in troppi. Tutti questi problemi nascono perché c’è poco lavoro, passiamo ore sulla strada a fare nulla prima di effettuare una corsa...».
Un contesto complesso, reso ancor più piccante dallo sbarco di Uber in città pochi mesi fa. «La situazione generale effettivamente è insoddisfacente – osserva la capadicastero Sicurezza Karin Valenzano Rossi –, perché ci sono più prestatori di servizio rispetto alle capacità di mercato e questo merita una riflessione. Questo nello specifico è un brutto episodio che la dice lunga sulla tensione nel settore: sono basita, non dovrebbe proprio accadere. È importante avere un comportamento decoroso, soprattutto da parte di chi offre un servizio alla popolazione».