Emerge un’altra versione dei fatti in merito all’episodio di violenza capitato in città accanto a un locale in via Pioda.
Denuncia e controdenuncia. C’è anche un’altra versione dei fatti sull’episodio di violenza capitato in centro città nel fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre, in via Pioda vicino all’incrocio con viale Pestalozzi. La legale del presunto (a questo punto) aggressore, tassista titolare di una licenza A rilasciata dalla Città di Lugano, ci informa che è stata presentata una querela penale al Ministero pubblico contro il giovane autista, per i reati di calunnia, diffamazione, ingiuria, sviamento della giustizia, denuncia mendace, lesioni semplici e violazione dell’articolo 5 dell’ordinanza municipale sui taxi (“Chi non beneficia di un’autorizzazione può esercitare il servizio taxi nei limiti delle disposizioni legali applicabili e dell’uso comune dell’area pubblica”), così come per ogni altro reato ipotizzabile.
Per quanto ci riguarda, prendiamo atto che il tassista si ritiene sicuro che nell’articolo siano state pubblicate ‘frottole’ e che già prima della pubblicazione aveva contattato l’avvocata. Quindi, per dovere di cronaca, diamo voce anche all’altra ‘campana’ che contesta la testimonianza del giovane autista. Dal nostro punto di vista, tuttavia, teniamo a chiarire che, prima di pubblicare l’informazione, l’abbiamo verificata. Come abbiamo scritto, la polizia intervenuta sul posto ha solo provveduto a prendere i dati del detentore di licenza A. Ribadiamo che la persona è stata in effetti malmenata, poi è stata trasferita dall’ambulanza al Pronto soccorso dell’ospedale Civico e in seguito dimessa, con tanto di certificato medico in mano. Saranno le immagini della videosorveglianza ad appurare quanto capitato. Suona quantomeno singolare e senza una spiegazione la chiamata, che avrebbe ricevuto l’autista dalla Polizia di Lugano, la quale gli avrebbe chiesto di ritirare la denuncia, in cambio di un non meglio precisato accordo.
Dal canto suo, alla luce di precedenti episodi di tensione e dopo l’articolo apparso su queste colonne, il Municipio di Lugano, nella seduta di giovedì scorso, ha scritto all’avvocata, che tutela gli interessi dei 49 possessori di licenza A, per ribadire l’intento di calmare le acque, richiamando la legale e i suoi assistiti a non sollecitare di continuo la polizia. Nella lettera, l’esecutivo cittadino fa sapere di essere informato dell’attuale situazione di nervosismo nell’attuazione dell’ordinanza municipale, dopo l’assegnazione delle licenze. L’autorità comunale mostra comprensione sull’attuale fase di ‘rodaggio’ dell’organizzazione del servizio, però considera la regolamentazione “sufficientemente chiara da poter essere implementata senza ulteriori situazioni incresciose” e invita tutti i beneficiari di licenza a voler rispettare l’ordinanza.
Nei prossimi giorni, i tassisti con la licenza rilasciata dal Municipio si ritroveranno con l’obiettivo di rinnovare l’associazione Tassametristi e hanno invitato anche rappresentanti delle forze dell’ordine della Città di Lugano, chiamati a fornire spiegazioni sulla ‘controversa’ interpretazione dell’articolo 21 dell’ordinanza, quello che regola l’uso accresciuto dell’area pubblica. In particolare, proprio per evitare ulteriori tensioni e polemiche tra i possessori di licenza e gli autisti autorizzati al trasporto di persone, ai rappresentanti della Polizia di Lugano verrà chiesto di esplicitare e di quantificare la durata della sosta di breve durata in attesa di un cliente su chiamata e della sosta per fare scendere o per far salire un cliente. Due situazioni, queste, che non sono considerate come uso accresciuto dell’area pubblica, e delle quali possono beneficiare anche gli autisti privati.
Insomma, l’avvocata vuole calmare le acque, contenere le ostilità emerse tra tassisti ufficiali e autisti autorizzati al trasporto delle persone e mantenere un buon dialogo con le autorità e la polizia. Nella riunione, fra le altre trattande, ci sono pure le elezioni del presidente della rinnovata associazione, del comitato e la discussione sulle modalità di organizzazione della centrale, come indicato nell’articolo 27 dell’ordinanza, che prescrive un numero telefonico di riferimento, un’efficace trasmissione delle informazioni e un servizio efficiente all’utenza. Non solo. La centrale deve gestire i turni e passare le informazioni alla polizia ogni mese. Il Municipio è pronto a mettere a disposizione un locale idoneo per la centrale, a condizioni da concordare.