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Sbatte contro il Tram l’ampliamento scolastico di Castione

Accolto il ricorso dei 10 confinanti rappresentati da Amica. Progetto visto positivamente ma nella variante di Pr mancano dettagli su autosilo e viabilità

La vecchia scuola media che si affaccia su Carrale di Bergamo
(laRegione)
26 agosto 2024
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Un progetto necessario, voluto per colmare importanti lacune infrastrutturali in ambito scolastico e per favorire la coesione intergenerazionale. Ma anche questa volta vale il detto secondo cui “è nei dettagli che il diavolo nasconde la sua coda”. Infatti per due soli dettagli il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) ha accolto il ricorso interposto nel gennaio 2022 da dieci persone domiciliate a Castione e Lumino – tutte confinanti e rappresentate dall’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica) – contro la variante di Piano regolatore votata dal Consiglio comunale di Arbedo-Castione nell’autunno 2017 per consentire il risanamento e l'ampliamento della scuola media (sei aule) e la realizzazione sia della nuova scuola dell’infanzia (quattro sezioni), sia della nuova mensa per Elementari e Medie. Il tutto arricchito da una vasta area verde d’interesse pubblico completata da un parco giochi e dall’inserimento di un centro aggregativo polivalente per la popolazione al posto del vecchio asilo. A completare l’opera il piano del traffico – con alcune modifiche rispetto a oggi in materia di viabilità – e un’autorimessa sotterranea con 50 stalli al posto dell’attuale posteggio in superficie che verrebbe convertito e inglobato nel nuovo parco giochi. Ed è proprio su questi due ultimi punti che i ricorrenti l’hanno spuntata davanti al Tram, il quale annulla così sia la decisione del Cc di sette anni fa, sia quella governativa, ad essa favorevole, risalente al dicembre 2021.

Decs e Dfe cosa faranno?

Il Consiglio di Stato ha ora la facoltà di appellarsi al Tribunale federale, ma giocoforza peseranno le valutazioni che il Dipartimento educazione, cultura e sport e il Dipartimento finanze ed economia (quest’ultimo responsabile della logistica cantonale) hanno da tempo avviato alla luce delle necessità per la scuola media che nel frattempo potrebbero essere cambiate non tanto sulla vetustà della struttura (inconfutabile), ma sul suo ampliamento. Questo, non da ultimo, perché poco più a nord avanza senza intoppi la realizzazione delle nuove Medie di Lodrino in grado di accogliere più allievi, rispetto a oggi, anche dal settore nord di Bellinzona andando così a sgravare la sede di Castione.


Render Edy Quaglia
Il progetto vincitore e contestato

Le opzioni in ballo

A questo riguardo i servizi cantonali già nel gennaio 2021 avevano spiegato al nostro giornale che il progetto di Castione – allestito dall’architetto Edy Quaglia e intitolato ‘Se ci fosse la luna si potrebbe cantare’ – sarebbe decaduto qualora il Consiglio di Stato avesse accolto i ricorsi dei confinanti e di Amica; ricorsi che il governo alla fine di quell’anno aveva invece solo parzialmente accolto senza compromettere la soluzione individuata, ossia aumentando la distanza dal confine da 5 a 6 metri e riducendo al 30% l’indice di occupazione. Dettagli facilmente risolvibili che avevano indotto il Cantone a mantenere in vita il progetto, non da ultimo considerando le attese delle autorità comunali per i contenuti di loro competenza. Se dunque la decisione del Tram non verrà ora impugnata davanti al Tf, i servizi cantonali insieme al Comune avranno due possibilità: o risolvere i problemi pianificatori criticati dal Tram, o rinunciare al progetto optando unicamente per un risanamento dell’attuale edificato. Fra le ipotesi indicate nel gennaio 2021, ricordiamo, c’era anche la demolizione delle vecchie Medie e la loro sostituzione con un nuovo edificio nella zona compresa fra la capitale e Claro.

La ‘stecca’ regge alle critiche

La censura di fondo formulata dai confinanti ricorrenti, ricordiamo, riguarda la scelta architettonica che prevede la realizzazione di un grande edificio unico lungo 175 metri e alto 12, parallelo alla strada residenziale Carrale di Bergamo, destinato ad accogliere l’ampliamento delle Medie, una mensa e il nuovo asilo. A questo riguardo il Tram, incaricato di verificare la correttezza della pianificazione elaborata dal Comune per realizzare integralmente il progetto Quaglia, si allinea alle considerazioni governative secondo cui la variante di Pr non compromette la salute e la qualità di vita dei residenti nei pressi del comparto scolastico, ma semmai favorisce l’interazione intergenerazionale in un contesto qualificato e di prossimità.

Una risposta alle mutate esigenze

Una delle critiche mosse dai ricorrenti riguardava la decisione municipale di non voler organizzare una serata pubblica per presentare la variante di Pr, limitandosi a mettere a disposizione l’incarto negli uffici comunali previo annuncio sul Foglio ufficiale e all’albo comunale. Procedere che il Tram ritiene invece adeguato, condividendo così l’opinione governativa anche sulla completezza dell’incarto medesimo. Pure respinta la critica secondo cui la variante di Pr violerebbe il principio della stabilità dei piani. Motivo: dall’approvazione del Pr nel 2002 all’adozione della variante nel 2017 sono passati almeno 15 anni, e la maggior parte dei fondi situati nel comparto scolastico non è stata oggetto di adeguamenti. Inoltre, sostiene il Tram, “visioni ed esigenze diverse da parte delle autorità possono giustificare un riesame della pianificazione, indipendentemente da un eventuale cambiamento notevole delle circostanze”. Nel concreto, “il Municipio ha diffusamente sostanziato le circostanze che lo hanno indotto a ripensare i contenuti del comparto in base alle mutate visioni di sviluppo dell’autorità cantonale e comunale”. Confermata dunque la necessità di adattare il Pr per rispondere alle nuove esigenze.

‘Qualità di vita preservata’

Pollice verso del Tram anche alla critica dei ricorrenti sull’interesse pubblico dell’opera e sul fatto che la variante peggiorerebbe la qualità di vita nel comparto. I contenuti previsti mirano semmai a dare una risposta confacente alle esigenze dei tre ordini di scuola, anche in materia di protezione dell’ambiente visto che è prevista una nuova centrale termica. Non solo: pure la riqualifica urbanistica gioca un ruolo importante “per la comunità”. Tanto che la giuria “ha selezionato il progetto che meglio risponde alle aspettative ed esigenze”. Nemmeno il cosiddetto ‘mastodontico volume’, come accennato prima, scalfisce l’opinione positiva del Tram verso il progetto, visto che il blocco di 175 metri prevede un vuoto al pianterreno di 800 metri quadrati aperto su entrambi i lati e alto tre metri e mezzo. Vuoto “che alleggerisce la struttura e garantisce la permeabilità tra l’area verde e quella residenziale”. Il tutto arricchito, come detto, dall’inserimento di un centro aggregativo per la popolazione.

Più traffico: mancano informazioni

Due, invece, i dettagli che affossano la variante dando ragione ai ricorrenti. Da una parte il fatto di non aver chiaramente indicato dove inserire l’autorimessa pubblica per non pregiudicare la progettazione definitiva, sebbene precisi parametri siano per legge necessari qualora s’intenda realizzare un autosilo sotterraneo. Perciò il Tram indica al Municipio la necessità di provvedere, “qualora riproponesse la variante”, cosa non scontata. Inoltre è ritenuto “problematico il fatto che la variante sia silente sugli aspetti viari e ambientali legati alle scelte adottate”. Se da un lato è vero che si favorirebbe la mobilità lenta, dall’altro “non sono stati valutati l’incremento del traffico dovuto alle nuove strutture e agli ampliamenti previsti, come pure l’effetto sulla circolazione derivante dalla prevista eliminazione del tratto di via delle Scuole che attualmente attraversa il comparto”.

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