Due donne sono state condannate questa mattina dalla Corte delle Assise correzionali a Lugano per i fatti avvenuti a Besazio lo scorso maggio
La vittima l'aveva contattata convinto di passare due ore piccanti, e invece ha finito per ritrovarsi minacciato con un coltello e derubato. Due giovani cittadine rumene di 23 e 24 anni sono state condannate questa mattina, martedì, dalla Corte delle Assise correzionali di Mendrisio (in Lugano), per avere, insieme a un terzo individuo non presente in aula, rapinato un uomo sotto minaccia, sottraendogli 400 franchi. Per questo le due donne sono state condannate a una pena di dieci mesi, sospesa per due anni, oltre all'espulsione dal territorio svizzero per un periodo di cinque anni. Le imputazioni a loro carico erano di rapina e infrazione alla legge federale sugli stupefacenti.
I fatti, avvenuti nel quartiere momò di Besazio, risalgono allo scorso maggio. Secondo le informazioni riportate nell'atto d'accusa stilato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, una delle due imputate era stata contattata dalla vittima – tramite un sito di incontri italiano – perché alla ricerca di quelle che nei messaggi vengono definite due ore di ‘festa’. Inoltre, l'uomo aveva chiesto se fosse possibile ricevere anche un piccolo quantitativo di un non meglio specificato stupefacente, presumibilmente cocaina. Egli non sapeva però, che in quel momento la donna, 23 anni e rappresentata dall'avvocato Stefano Camponovo, si trovava in compagnia di un'altra donna, anche lei escort (24 anni e difesa da Ludovica Grisoni), di un uomo, un 26enne che fondamentalmente svolgeva il ruolo di magnaccia e che non era presente in aula in quanto coinvolto in un'altra inchiesta, e di un ragazzo minorenne, nel frattempo scarcerato.
Tutti e quattro si sono dunque recati a Besazio (sprovvisti della cocaina in quanto il 26enne non era riuscito a recuperarla), e la 23enne è entrata in casa con il cliente. Dopo essersi fatta consegnare la cifra pattuita, ossia 400 franchi, con una scusa ha cercato di tornare in macchina, ma il padrone di casa si è fatto allora restituire il denaro. Tornata in macchina senza i soldi, tutta la banda ha dunque aggredito l'uomo, minacciandolo con un coltello a serramanico, per farsi consegnare i 400 franchi e darsi poi alla fuga. Grazie al tempestivo intervento della polizia, contattata dalla vittima, i rapinatori sono stati arrestati dopo pochi minuti.
Dopo la pausa, le difese hanno chiesto e ottenuto che il dibattimento proseguisse a porte chiuse. «I fatti non possono essere banalizzati – ha detto Lanzillo –, erano quattro persone, era ovvio che fosse già nelle loro intenzioni rubare i soldi». «Qui davanti a noi abbiamo due marionette in mano a Mangiafuoco», ha replicato invece Camponovo, prima che il presidente della Corte, il giudice Amos Pagnamenta, confermasse la richiesta di pena, concordata tra le parti.