laR+ IL COMMENTO

Il crudele commiato di Capitan Sabbatini

A fallire uno dei rigori nella finale di Coppa Svizzera persa contro il Servette è stato il veterano uruguayano, in procinto di lasciare il Lugano

In sintesi:
  • Il tecnico Mattia Croci-Torti si è detto deluso per la confitta, ma non rimprovera nulla ai suoi giocatori
  • È però innegabile che il Lugano, sprecando ben tre volte il rigore decisivo, qualche colpa ce l'abbia eccome
  • Dispiace vedere che a sbagliare dal dischetto sia stato anche il capitano Jonathan Sabbatini, probabilmente alla sua ultima partita con la maglia bianconera
3 giugno 2024
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Mattia Croci-Torti, dopo la sconfitta al Wankdorf, ha messo l’accento sull’enorme tristezza che provava, specificando però di non aver nulla da rimproverare ai suoi giocatori, usciti dal campo a testa alta. Il tecnico momò non avrebbe potuto esprimersi altrimenti, perché è giusto che un buon generale non parli mai male dei propri soldati.

In realtà, qualche colpa i suoi ragazzi invece ce l’hanno, e non soltanto per aver fallito – nella cosiddetta lotteria dei rigori – la bellezza di tre matchball. Il Lugano visto ieri, infatti, non è certo stato brillante come durante gran parte della stagione. È parso, piuttosto, molto più simile a quello un po’ spompato, sterile e perdente delle ultime settimane.

Non pochi, alla luce dei recenti deludenti risultati in campionato, avevano detto che non c’era da preoccuparsi, dato che in palio non c’era più nulla o quasi, e che a Berna contro il Servette avremmo di nuovo ammirato i veri bianconeri, quelli della strepitosa striscia vincente vissuta a cavallo di inverno e primavera. In realtà si trattava probabilmente di segnali negativi che sarebbe stato meglio non sottovalutare. Oltretutto, il gruppo ha vissuto giorni non troppo tranquilli a causa del clamore – destabilizzante – delle risentite dichiarazioni di Jonathan Sabbatini, rivelatrici di una situazione che andava gestita meglio, non tanto nella sostanza quanto nella tempistica.

Ad ogni modo, il Lugano la Coppa avrebbe comunque potuto vincerla, anche perché il Servette non è che abbia giocato meglio dei bianconeri. Inoltre, proprio allo scadere dei 90’, ai bianconeri è stato negato un rigore che avrebbe potuto risultare decisivo. Anche i ginevrini probabilmente erano ormai in debito d’ossigeno, dopo una stagione logorante. I granata, però, sono stati più freddi dal dischetto: quando gli si è presentata l’opportunità di chiudere i conti, l’hanno sfruttata al primo colpo, mentre i sottocenerini l’hanno clamorosamente fallita addirittura tre volte: mancanze imperdonabili.

Oltre che per l’esito negativo del match, i tifosi luganesi saranno certo dispiaciuti che a sprecare il primo matchball sia stato proprio Capitan Sabbatini: se l’uruguagio avesse invece segnato – regalando al popolo bianconero il trofeo – davvero non avremmo potuto immaginare un finale migliore per la sua lunga e intensa avventura sulle rive del Ceresio. Invece il leader ha calciato troppo alto, come non gli era mai capitato, e il suo commiato è risultato dunque doppiamente triste: davvero un campione simile non meritava un epilogo tanto crudele.

Malgrado tutto, ora non resta che fare complimenti grandi e sinceri ai bianconeri, e soprattutto al loro condottiero Mattia Croci-Torti (che fra poche settimane potrebbe affrontare in Champions nientemeno che José Mourinho, accasatosi nel frattempo al Fenerbahce, possibile avversario del Lugano nei preliminari) per avere offerto a tutti i ticinesi – di nuovo entusiasti di andare in gita a Berna ma purtroppo assai restii a recarsi a Cornaredo – un’altra stagione vissuta ai vertici del calcio svizzero. E chissà che, con qualche infortunio in meno e un pizzico di buona sorte in più, le cose non sarebbero potute andare addirittura meglio.