Il Centro torna alla carica e rilancia il tema al Municipio cittadino dopo la bocciatura dell’emendamento in Consiglio comunale
La concessione del carovita, di recente, ha fatto discutere non poco la politica ticinese. A Lugano lo si è dato, ma non a tutte le categorie professionali; a Mendrisio si sono iscritti a bilancio circa 600mila franchi (stimando un ritocco in busta paga del 2 per cento); a livello cantonale si è cercato il compromesso, versando un’unica indennità di 400 franchi (modulata sul grado di occupazione, ma non al di sotto dei 200 franchi) e staccando 2 giorni e mezzo di congedo pagati. E a Chiasso? Sui banchi del Consiglio comunale i Preventivi 2024, il Centro una proposta l’aveva avanzata. Un emendamento al quale, come ricorda la consigliera comunale Patrizia Wasser, “purtroppo Plr, Lega dei ticinesi e socialisti non hanno aderito”.
Wasser oggi torna però alla carica, nel solco di quella modifica alla finanziaria firmata dal gruppo e che consegnava al Municipio locale la “facoltà di poter agire liberamente in base alle decisioni cantonali”. Ebbene il governo centrale la sua posizione l’ha presa a favore dei dipendenti dell’amministrazione, proprio, annota ancora Wasser, per far fronte al carovita, sullo sfondo il via libera al Preventivo 2024.
Di conseguenza, “nonostante la decisione della maggioranza del Legislativo – rilancia la consigliera nella sua interrogazione –, dal momento in cui la decisione di riconoscere l’indennità di rincaro è di competenza del Municipio”, l’esortazione, fa capire, resta valida. Quindi, domanda Wasser, l’Esecutivo “intende rivedere la decisione, riconoscendo ai dipendenti quanto applicato dal Consiglio di Stato ai suoi collaboratori”?