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Alta tensione fra Massimo Cerutti e Municipio a Mendrisio

L'ex capodicastero Aim: ‘Mi hanno usato come capro espiatorio’. Il sindaco Cavadini: ‘Le criticità sono state evidenziate’

In sintesi:
  • Ad amareggiare Cerutti è il fatto che la sua esclusione dalla guida del dicastero è stata, osserva, ‘inutile’
  • Il sindaco: una decisione istituzionale del Municipio
Alta tensione
(Ti-Press)
7 luglio 2023
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Sul dossier Aim a Mendrisio la tensione corre ancora sul filo. Che il tasto resti dolente lo si è capito anche durante l'ultimo Consiglio comunale. E ad alzare il voltaggio, una volta di più, non sono state (solo) le cifre (in quel caso dei Consuntivi 2022, più che nelle cifre nere), bensì i rapporti con l’ormai (definitivamente) ex capodicastero. Proprio Massimo Cerutti, questa volta, ha voluto togliersi i proverbiali sassolini dalla scarpa. Perché non ci sta a farsi mettere in un angolo o a essere, dice, il solo “capro espiatorio” nella vicenda del mancato trapasso delle reti Ail alle Aziende industriali della Città. “In molti – chiarisce in un fitto memoriale reso pubblico ieri – hanno trovato comodo farmi svolgere quella funzione a protezione propria”. Quello di Cerutti non è però solo uno sfogo. Nel mettere in fila date e fatti, “a tutela della verità”, non manca di puntare il dito verso i colleghi di Municipio, chiamandoli alle loro responsabilità. Esternazioni che, però, resteranno tali. Visto la natura politica della vicenda, chiosa, “ho deciso di rinunciare a formulare passi giuridici contro le decisioni municipali. Il giudizio non spetta a tribunali o istanze superiori, ma all’opinione pubblica”.

‘Non è solo colpa mia’

Se ci sono stati errori (soprattutto di comunicazione) od omissioni, ebbene Cerutti intende ripartirle equamente al tavolo dell’esecutivo. Anche perché, rimarca nella sua presa di posizione, il lavoro analitico condotto sull’‘affaire reti ’, affidato a un gruppo ad hoc (guidato dal segretario comunale Massimo Demenga) – il cui esito è stato “tenuto nascosto” – “non ha appurato criticità nella conduzione del dicastero Aim”. E lui si è sentito sotto “inchiesta”: così definisce l’operato del Gruppo di lavoro. Insomma, a dare fuoco alle polveri della querelle che a gennaio, nell’aula consiliare, ha portato, dapprima, alla sfiducia dei consiglieri comunali nei suoi confronti, poi alla sospensione dalla carica di capodicastero – misura, questa, consolidata di recente, confermando la gestione a interim al sindaco Samuele Cavadini – è stato un ‘black out’ informativo di cui non intende prendersi la colpa.

‘A non dire è stato il Municipio’

“Ritengo – si legge nel documento – che gli evidenti errori di comunicazione fra Municipio e Commissione della gestione siano la vera ragione delle polemiche nate successivamente in Consiglio comunale”. Il municipale individua, in particolare, due momenti della ‘crisi’. Il primo rimanda alla seduta dell’esecutivo del 27 settembre, quando il governo della Città, su sua proposta (come riconosce), aveva sposato la strategia di Aim di non rinviare il passaggio di proprietà delle reti, ma di disgiungere l’aspetto giuridico da quello tecnico-operativo: modalità poi rivelatasi inattuabile e bocciata dagli organi di controllo federali. Allora, spiega, “anche se quella proposta non permetteva di realizzare nei tempi – la fine del 2022, ndr – l’integrale operazione, originariamente concordata e indicata nel messaggio al Consiglio comunale, il Municipio non informò della nuova ipotesi di lavoro la Commissione della gestione”. Il secondo passaggio riconduce, invece, al 6 dicembre e a un nuovo verbale del Municipio, che attesta, fa capire Cerutti, l’inversione di marcia e lo spostamento della scadenza del riscatto delle reti di un anno, alla fine del 2023. Cosa era successo? I vertici delle Ail luganesi, ricostruisce ancora il municipale, avevano detto in modo chiaro (prima allo stesso capodicastero poi alla direzione Aim) che era necessario rinviare l’operazione e rivedere il contratto, firmato poi alla fine di dicembre. Ebbene, incalza Cerutti, “Il Municipio non informò la Gestione di questo cambiamento, se non in data 10 gennaio 2023, non correggendo quindi tempestivamente, ma solo nell’imminenza della discussione in Consiglio comunale sui Preventivi delle Aim, l’informazione”, snodo i modi e i tempi della cessione delle reti. Così facendo, ribadisce Cerutti, si sono create “le premesse per gli aggressivi attacchi contro la mia persona”.

‘Una sospensione inutile’

A distanza di oltre sei mesi, ad amareggiare Cerutti è il fatto che la sua esclusione dalla guida del dicastero è stata, osserva, “inutile”. L’inchiesta, motiva, si sarebbe potuta svolgere “anche senza sospendermi”. Alla fine, però, a pesargli di più è la passività della politica nel seguire il processo che ha accompagnato la trattative sulle reti Ail. In fondo, rimarca, già nell’estate 2022 ad Ail e Aim è stato chiaro che a Lugano si riteneva “impossibile svolgere tutte le funzioni necessarie (tecniche e giuridiche) entro il termine fissato di fine anno 2022; e pure la direzione Aim conosceva quella realtà”.

La reazione

‘Ne parleremo in Municipio’

Sta di fatto che, non sembra esserci pace tra le stanze del Municipio di Mendrisio. E il caso non sembra essere ancora chiuso. Davanti alle nuove dichiarazioni di Cerutti, infatti, l’esecutivo si ritroverà a dover riaprire il dossier. «Riprenderemo il tema in una delle prossime sedute di Municipio – ci dà conferma il sindaco Samuele Cavadini –. E questo visto che la comunicazione da parte del collega (Massimo Cerutti, ndr) ci è giunta per posta elettronica un’ora prima della sua diffusione pubblica e senza averla prima condivisa con l’esecutivo. Ma il collega – lancia una frecciatina il sindaco – non è nuovo a queste cose».

‘Le criticità c’erano’

L’ex capodicastero Aziende, in buona sostanza, chiama in causa l’intero Municipio. « L’esecutivo si è sempre preso le proprie responsabilità, che ha anche il collega». Il sindaco invita a guardare le cose in faccia. «Ad esempio, dice che il Gruppo di lavoro (perché tale è stato e non una commissione d’inchiesta) non ha appurato l’esistenza di criticità nella conduzione del dicastero. Ma è ciò che si è verificato, invece». Lo ha riferito, in effetti, pure la Gestione nel suo rapporto sui Preventivi delle Aim, evidenziando come siano emerse “varie gravi mancanze a livello di comunicazione e conduzione, sia politica che organizzativa”. Aspetti affiorati e chiariti anche nelle discussioni in aula. Cerutti individua due momenti in cui, a suo parere, il Municipio non ha comunicato in modo trasparente con la Gestione. «Non dimentichiamo – fa memoria Cavadini – che è stato a capo del dicastero sino a gennaio. E che in quanto tale spettava a lui informare la Commissione sugli sviluppi del dossier. Ma come si è visto nella seduta di Consiglio comunale del 18 gennaio scorso non è purtroppo riuscito a rassicurare i consiglieri sul dossier Ail».

‘Il cambio dicastero andava fatto’

Il sindaco mette un punto anche sull’esonero dal dicastero. «È stata una decisione istituzionale del Municipio, considerato anche la reazione del Consiglio comunale, che voleva mettere fine a tutta una serie di problematiche relative alle Aim ancora da risolvere. Non sarà facile rimettere ordine. Ma è giusto che il Municipio ora lo faccia per costruire un clima più sereno per lavorare».

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