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Casa anziani a Claro: nuovo regolamento, ma ‘stesse condizioni’

La struttura abbandona il Ccl. Il presidente Alberto Pellanda: ‘Nessun peggioramento’. Roberto Cefis (Ocst): ‘Ci aspettavamo di essere coinvolti subito’

Verso un Regolamento organico dei dipendenti di diritto pubblico
(Ti-Press)
5 luglio 2023
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La casa per anziani Visagno di Claro passerà da un Contratto collettivo di lavoro (Ccl) a un Regolamento organico dei dipendenti (Rod). Lo ha deciso la Delegazione consortile su decisione della Sezione degli enti locali (Sel) del Cantone, ovvero l’autorità di vigilanza. Infatti, essendo la struttura gestita da un Consorzio di Comuni (Riviera, Arbedo-Castione e Bellinzona), essa deve regolare i rapporti di lavoro con un regolamento di diritto pubblico e non privato. Per questo motivo la Sel lo scorso 17 aprile non ha ratificato il Ccl ‘per il personale occupato presso le Case per anziani e altri enti del Canton Ticino’ (Roca), invitando a elaborare un Rod. «Manterremo le condizioni previste dal Roca, portando, se sia possibile, ulteriori miglioramenti oltre a quelli già apportati dalla Delegazione consortile», precisa a ‘laRegione’ il presidente della Delegazione consortile Alberto Pellanda. «In ogni caso, per i dipendenti non vi sarà alcun peggioramento delle condizioni, ci mancherebbe», assicura. Resta il fatto che il passaggio a un Rod ha comunque generato alcuni malumori fra i sindacati (Ocst e Vpod): «Non per la sostanza, ma per la forma», afferma Roberto Cefis dell’Ocst. «Per l’elaborazione del regolamento ci aspettavamo di essere coinvolti sin da subito».

Dimissioni di direttrice sanitaria e capocure: ‘Nulla a che fare con il Rod’

Una questione tecnica che ha però anche generato un po’ di confusione: un lettore ci ha infatti segnalato che negli scorsi mesi diverse persone che lavorano nella casa per anziani Visagno hanno presentato le loro dimissioni, fra cui la direttrice sanitaria e la capocure. Pellanda conferma, ma chiarisce che le dimissioni «non hanno nulla a che fare con l’abbandono del Ccl in quanto sono state inoltrate prima. Tengo a precisare che condivido le motivazioni alla base delle decisioni prese dalla direttrice sanitaria e dalla capocure». Più in generale si tratta di «una normale fluttuazione del personale che avviene ogni anno». Concretamente «hanno deciso di fare nuove esperienze professionali, dopo molti anni di encomiabile lavoro. Verosimilmente anche a causa della pandemia che, in generale, ha lasciato il segno fra tutti i professionisti del settore». In ogni caso «i rapporti con loro sono sempre stati ottimi».

Il presidente della Delegazione consortile si dice poi «orgoglioso per come lavorano i collaboratori e la direzione», sottolineando che la casa per anziani forma anche apprendisti e che il personale è altamente fidelizzato, visto che rimane per molti anni nella struttura. A ciò va poi aggiunto che i «riscontri fra ospiti e familiari sono molto positivi».

‘Portare avanti una trattativa costruttiva’

Tornando alla questione contrattuale, in passato «la collaborazione con i partner sociali ha sempre contribuito a trovare una soluzione ai problemi discussi», sottolinea Cefis. Inoltre, stando ai sindacati, la Sel ha indicato che «non vi è l’obbligo di implementare un regolamento immediatamente». La richiesta, contenuta in una lettera inviata alla Delegazione consortile e alla direzione della casa per anziani, è quindi quella «di posticipare l’uscita dal Ccl Roca almeno alla fine dell’anno in corso». Se la Sel dovesse concedere il posticipo, domandano poi di «coinvolgere i partner sociali nella stesura del nuovo regolamento di diritto pubblico». In particolare Cefis vorrebbe avere «certezze sul fatto che vi possano effettivamente essere miglioramenti per il personale: in un periodo caratterizzato da ristrettezze economiche, non sarà facile trovare i fondi necessari per implementare misure a favore dei dipendenti». Insomma, da parte sindacale vi è «la volontà di portare avanti una trattativa costruttiva per il bene sia dei residenti, sia dei collaboratori della struttura».

Incontro tra le parti

Ad aver dato fastidio ai sindacati vi è anche il fatto che in una comunicazione ai dipendenti sul cambio di regolamento sia anche stato allegato un documento preredatto di disdetta dai sindacati. «È stata una comunicazione trasparente», precisa Pellanda. «Un regolamento di diritto pubblico non prevede infatti la trattenuta obbligatoria delle quote sindacali. Ed è quanto abbiamo segnalato ai dipendenti, precisando che se non avessero più voluto versarla, lo avrebbero dovuto indicare al sindacato attraverso una disdetta. Non era quindi un invito a lasciare il sindacato». Cefis, da parte sua, tiene a sottolineare che non si tratta di una questione di quote sindacali, ma del fatto che nella loro missiva sia trasparita «la volontà di escludere i sindacati dalle trattative per il nuovo regolamento». Per chiarire la questione si terrà un incontro tra le parti, con la speranza che si riesca a trovare «una soluzione attraverso una discussione costruttiva per arrivare a un regolamento organico che possa migliorare le condizioni contrattuali, come garantito dal presidente della delegazione».

Mettersi in regola nel minor tempo possibile

L’obiettivo della Delegazione consortile resta in ogni caso quello di riuscire a far ratificare dalla Sel il nuovo Regolamento organico dei dipendenti «entro la fine di quest’anno», afferma il presidente. E questo per cercare di mettersi in regola nel minor tempo possibile: «Se la Sel, ovvero l’autorità di vigilanza, ci segnalasse che il nostro regolamento non è a norma, il nostro compito è quello di elaborarne uno in regola». Un regolamento che preveda «condizioni salariali come quelle previste dal Roca, con eventualmente dei miglioramenti. In nessun caso vi sarà un peggioramento», ribadisce Pellanda.