Il Mattino dice che il sindacato giallo TiSin non ha 'alcun legame' con la Lega. Strano, visto che ci sono le stesse persone, allo stesso indirizzo
“Il sindacato TiSin è un’iniziativa privata. Tra i referenti ci sono due esponenti della Lega, ma TiSin non ha alcun legame col movimento”. Il ‘Mattino’ mette via così, senza il prete e con un trafiletto seminascosto, il caso del sindacato giallo che aiuta alcune aziende a eludere la legge sul salario minimo, pur di sfruttare al massimo i frontalieri. Questo nonostante la fantomatica “associazione in difesa del lavoro in Ticino” abbia alla vicepresidenza la vicecapogruppo leghista in Gran Consiglio, Sabrina Aldi, e come membro del comitato direttivo Boris Bignasca, capogruppo al medesimo legislativo e figlio di cotanto padre. Anche la sede si trova nella stessa via e allo stesso numero civico di quella della Lega. Un esempio di schizofrenia da manuale, insomma, di quelli che magari sarebbe meglio farsi vedere da uno bravo. Oppure sono solo abituati a buttarla in tribuna e fare melina, contando su qualche giornalista della domenica che già gli copre le spalle con interviste in ginocchio. Come diceva il ticinesissimo Eduardo De Filippo: “Ha da passà ’a nuttata”.