Il direttore del Decs Manuele Bertoli sulla decisione di licenziare in tronco il docente coinvolto nel festino notturno nella scuola a Locarno
«Per alunni, docenti e genitori, è importante superare questo episodio isolato, affinché possano ritrovare la necessaria tranquillità». Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) commenta così la decisione adottata dal Consiglio di Stato di licenziare con effetto immediato il docente coinvolto nel festino notturno dello scorso 4 marzo nella sede della scuola media 1 di Locarno.
L'insegnante, lo ricordiamo, quella notte aveva aperto le porte della sede scolastica di via Varesi con le sue chiavi, dando così la possibilità di mettere in scena il festino a base di alcool proposto da alcuni amici, tra cui il discusso personaggio della Milano notturna Davide Lacerenza.
La decisione è giunta in tempi davvero stretti. «La legge – spiega Bertoli – prevede che la persona interessata abbia la possibilità di essere sentita. E così è stato. I fatti erano noti e il docente ha collaborato pienamente, chiarendo i contorni della vicenda. Ciò ha accelerato l'iter».
Il governo ha subìto pressioni politiche/partitiche per arrivare alla decisione del licenziamento? «Una volta conosciuti i dettagli, ma ovviamente qui non posso svelare quanto è emerso, il Consiglio di Stato ha deciso serenamente e autonomamente».
Ricordiamo che già all'indomani del party notturno, tra fiumi di champagne e video con frasi derisorie nei confronti della scuola, intesa come istituzione, il Decs aveva stigmatizzato “i gravi atti vandalici commessi da persone adulte”. E subito era scattata la sospensione del docente, ora licenziato in tronco. Alle medie di via Varesi erano giunti agenti delle polizie cantonale e comunale.
Se per l’istituzione scolastica la questione sembra essere arrivata al capitolo finale, restano aperte le pendenze giuridiche a carico dei partecipanti allo sfrenato party svoltosi nelle aule delle medie. L'ipotesi di reato nei confronti di tutti quanti è di contravvenzione all'Ordinanza sui provvedimenti per combattere il coronavirus (Covid-19). Per alcuni di loro si parla pure di contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, guida in stato d'inattitudine e, infine, per Lacerenza l'Amministrazione federale delle dogane ha rilevato una serie di infrazioni che sono state sanzionate con una multa.