LA NUOVA STAGIONE

Hockey, calcio e la nuova normalità. 'Ci vorrà pazienza'

Da giovedì la 'fase due': 3'100 spettatori alla Valascia, 3'904 alla Cornèr Arena e 2'416 a Cornaredo. Filippini: 'L'autorizzazione vale per l'intera stagione'

Via il limite di mille spettatori a partita (Ti-Press/Golay)
28 settembre 2020
|

Dopo le parole ecco le cifre. Nel lunedì che precede l'avvio del campionato di hockey, ma pure una decina di giorni dopo l'inizio di quello del calcio, il Cantone ufficializza infine quanta gente potrà affollare (si fa per dire) le tribune di Ambrì e Lugano, a Cornaredo o alla Cornèr Arena, nella stagione della pandemia. Numeri impietosi: 3'100 posti alla Valascia - il 52% meno del solito, per capirci -, 3'904 alla Cornèr Arena e, fronte calcio, 2'416 a Cornaredo.

Numeri ufficializzati ieri pomeriggio in una conferenza stampa indetta dal Consiglio di Stato e dal Gruppo di lavoro "Grandi manifestazioni", istituito a fine agosto per dare risposte agli organizzatori di eventi con oltre mille persone dopo la decisione adottata il 2 settembre dal Consiglio federale. «L'ordinanza federale parla chiaro – dice Luca Filippini, segretario generale del Dipartimento istituzioni -, e dice che sono occupabili due terzi dei posti disponibili. Pensando allo sport professionistico, cioè a calcio e hockey, per ottenere l'autorizzazione sono diverse le condizioni da rispettare. La prima è che ci siano soltanto posti a sedere, senza alcun contingente destinato ai tifosi ospiti. Poi, ogni spettatore dovrà indossare obbligatoriamente la mascherina, e nel caso in cui decidesse di rifocillarsi lo farà al proprio posto. In caso di trasgressioni spetterà all'organizzatore intervenire».

In altre parole, sarà il club stesso a dover vegliare sul rispetto delle regole. «L'autorizzazione speciale che abbiamo rilasciato, di principio vale per tutta la stagione – puntualizza Filippini –. Naturalmente dopo una fase iniziale di rodaggio magari bisognerà ritoccare qualcosina, lavoro che eventualmente dovranno fare i club. Da parte nostra potremmo invece intervenire nel caso in cui la situazione pandemica dovesse peggiorare, oppure nel caso in cui le direttive non venissero rispettate».

Nuova normalità, però, fa rima anche con nuove misure. A cominciare dalle due distinte zone delineate all'esterno di Valascia e Cornèr Arena, per entrare in tema hockey: la prima detta d'interesse, la seconda di responsabilità. «Ad Ambrì – spiega il direttore generale Nicola Mona – la zona d'interesse s'estende dalla zona dell'aeroporto, dall'hangar 5 per chi se ne intende, fino alla stazione ferroviaria. In questo spazio avverrà sostanzialmente una prima cernita, con i nostri steward e le nostre hostess che chiederanno ai tifosi, in maniera anche selettiva, se hanno con sé la mascherina e se hanno registrato i propri dati personali. Se invece non fosse il caso verrebbero dirottati all'infopoint, dove potrebbero acquistare la mascherina e registrare i propri dati personali nel sistema».

All'interno della zona d'interesse si trova poi quella di responsabilità: «Vi si potrà accedere unicamente indossando la maschera protettiva», spiega Mona. Quanto alla registrazione dei dati personali, fondamentale per permettere il tracciamento nel caso in cui si dovessero ricostruire i contatti in caso di eventuali contagi, il direttore generale dell'Ambrì rivela che gli abbonati biancoblù «avranno due possibilità: registrarsi via internet sul sito di Ticketcorner, oppure farlo tramite l'applicazione da scaricare sul telefonino: il risultato sarà un codice QR (un codice a barre, ndr) che riporta nome, indirizzo e posto a sedere del tifoso in questione. Starà poi agli addetti alla sicurezza verificare la corrispondenza tra quei dati e quelli riportati sull'abbonamento».

Abbonamento che arrischia di essere il solo modo per poter seguire quest'anno le partite dal vivo alla Valascia. «A oggi abbiamo venduto il 95% dei posti a disposizione tramite abbonamento - conclude -, e nelle prossime ore riapriremo la campagna così che anche gli ultimi abbonamenti possano essere venduti».

Aeschlimann: 'Servirà del tempo per abituarsi'

A Lugano, invece, un primissimo indizio di ciò che succederà lo si è avuto sabato, al secondo e ultimo derby amichevole. «Diciamo che abbiamo avuto le prime indicazioni sulla strada intrapresa e capito ciò che c'è ancora da fare - dice Jean-Jacques Aeschlimann, direttore amministrativo del Lugano -. Il più grande cambiamento per il pubblico riguarda la gestione dei flussi e le differenti entrate: sono cose a cui servirà tempo per abituarsi, perché ci sono tifosi che fanno il medesimo percorso magari da vent'anni».

Alla Cornèr Arena, la zona di interesse si estenderà dall'ipermercato Resega fino alla fermata Tpl davanti al Cinestar. «Sarà il primo punto di contatto tra il personale appositamente istruito e i tifosi, che verranno informati su tutto ciò che devono sapere prima di entrare nella zona di responsabilità, dove si può accedere unicamente indossando la mascherina, e dove gli agenti della sicurezza si occuperanno di verificare che le direttive vengano scrupolosamente osservate».

Tra cui quella riguardante il tracciamento. «Anche noi, come l'Fc Lugano, ci appoggiamo a LoggaTi.ch, sito al quale gli abbonati devono annunciarsi una sola volta per tutta la stagione, per poi effettuare semplicemente la scansione del codice QR che troveranno all'entrata del loro settore allo stadio. Tuttavia, sabato al derby ci siamo accorti che questo cambiamento non è ancora stato recepito, pertanto vorrei fare un appello a tutti i nostri tifosi affinché effettuino la registrazione a casa loro, prima di arrivare in zona pista. E voglio ringraziare anticipatamente tutti per la pazienza che dovranno avere nei prossimi mesi. Nei confronti del nostro personale in particolare - conclude Aeschlimann -, che si prodiga per far sì che tutti possano venire alla pista in sicurezza e godersi lo spettacolo».

Campana: 'I tifosi sono collaborativi'

Un filo meno complicata dovrebbe essere la gestione dalle parti di Cornaredo. Anche perché il Fc Lugano una prova generale già l'ha effettuata, per quanto ancora con mille spettatori, in occasione dell'esordio in campionato contro il Lucerna. «Ne abbiamo tratto indicazioni positive – afferma il direttore generale Michele Campana –, in particolare per quanto riguarda l'atteggiamento dei tifosi, rivelatosi collaborativo e coscienzioso. Rispetto alle esperienze effettuate dalla ripresa dell'attività (24 giugno), la società bianconera ha deciso di non modificare il piano esistente. La configurazione dello stadio a tre settori rimarrà invariata, con due entrate dalla tribuna Monte Brè (897 posti ciascuno) e una dalla tribuna principale (622 posti). Tutti i circa 1'500 abbonati avranno dunque accesso allo stadio, i posti rimanenti (800-900) verranno messi in vendita secondo modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni. Tutti gli spettatori dovranno registrarsi alla piattaforma loggaTi per permettere il check-in al momento dell'entrata nel proprio settore. Il Ristorante 1908 sarà invece accessibile soltanto agli spettatori della tribuna principale.