Calcio

Il calcio e quel salvagente che l'hockey non aveva

Il direttore generale del Lugano Michele Campana ribadisce che per lui la stagione dovrebbe venir sospesa e ripresa a luglio, prima di iniziare quella nuova

12 marzo 2020
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L'hockey a luglio non si può giocare, il calcio sì. È a questa scontata ma fondamentale differenza che si aggrappa il mondo del pallone (in questo caso rossocrociato, ma in fondo i campionati europei sono un po’ tutti nella stessa situazione) nella speranza di non fare la fine di quello dell’hockey e concludere anzitempo e in maniera monca la stagione.

«Effettivamente rispetto al disco su ghiaccio noi abbiamo un salvagente rappresentato dal fatto di poter scendere in campo anche in estate (come d’altronde accade già visto che solitamente la stagione in Svizzera si apre nella seconda metà di luglio, ndr) e sarebbe stupido non sfruttarlo - afferma il direttore generale dell’Fc Lugano Michele Campana -. Il calcio deve fare di tutto per concludere la stagione, altrimenti la maggior parte dei club rischierà grosso a livello finanziario. Anzi già così la situazione è tutt’altro che rosea, tanto che un sostegno deciso dalla politica sarà fondamentale. Abbiamo gli stipendi da pagare e diversi costi da coprire, senza dimenticare che abbiamo degli obblighi verso i nostri partner, a cominciare da quelli televisivi. Ribadisco, dobbiamo fare di tutto per giocare, prima o dopo, tutte le partite previste».

Ma in che modo il calcio può aggrapparsi a questo salvagente? «Sospendendo tutto e concludendo la stagione attuale a luglio, al posto di iniziare quella nuova, che a sua volta partirebbe in autunno e proseguirebbe senza l’abituale sosta invernale, perlomeno non così lunga (quasi due mesi, ndr). Questa è l’unica possibilità che vedo percorribile e che vorrei proporre in assemblea, ma evidentemente lo sarebbe solo se la Uefa decidesse di spostare al 2021 gli Europei (al momento ancora previsti dal 12 giugno al 12 luglio 2020 in 12 paesi diversi, ndr), cosa molto probabile. Anche l’Uefa prima o poi si renderà conto che la salute pubblica vale più dei loro interessi».

E con i contratti dei giocatori che scadono a giugno come la mettiamo? «Sarebbe un problema da affrontare, ma è forse il minore in questo momento. Si potrebbe ad esempio pensare a delle deroghe in una situazione così eccezionale, magari prolungando il contratto solo di un mese e allungando il mercato estivo. Altrimenti si rinnoverebbe di un anno o si farebbe a meno del giocatore, ma ripeto questo è il minore dei problemi, la priorità è trovare una soluzione per giocare e salvaguardare i ricavi».

Se, come ed eventualmente quando la stagione di calcio 2019/2020, a differenza di quella di hockey, verrà portata a termine, i club di Swiss Football League (quindi oltre al Lugano e alle altre 9 società della massima serie anche l’Fc Chiasso e le sue 9 “compagne” di Challenge League) lo decideranno lunedì, quando si riuniranno in assemblea generale straordinaria per riflettere appunto sul prosieguo della stagione anche in base alle nuove direttive a livello federale che sono attese domani (il divieto di organizzare manifestazioni che coinvolgono 1000 o più persone è al momento valido fino a domenica 15 marzo)... «Dal nostro punto di vista, inteso come Swiss Football League, non ci saranno novità fino a lunedì, quando ci riuniremo, ma non è che le possibilità siano molte. Secondo me domani il Consiglio Federale estenderà a grandi linee le misure adottate ieri dal Ticino (che ha dichiarato lo stato di necessità e tra le altre cose il conseguente stop a qualsiasi attività sportiva a tutti i livelli, compresi gli allenamenti, ndr) a tutta la Svizzera e così saremo tutti sulla stessa barca. A quel punto la Sfl sospenderà le sue attività a tempo indeterminato nella speranza come detto di poterle riprendere una volta passata l’emergenza».

E se non dovesse essere possibile? «Lo scopriremmo a luglio e a quel punto sarebbe da capire come muoversi a livello di titolo, promozioni e retrocessioni. Nei regolamenti non viene preso in considerazione l’annullamento di una stagione, per cui visto che come in ogni altra associazione l’assemblea è sovrana, quest’ultima potrebbe decidere qualsiasi cosa».

Assemblea che sarà chiamata anche a esprimersi sulla riforma della Super League, che potrebbe passare dalle attuali 10 a 12 squadre. Potrebbe essere questo un appiglio in caso di annullamento definitivo dell’attuale stagione, cancellando le retrocessioni dalla massima divisione alla Challenge League e promuovendo le attuali prime due della lega cadetta, nell’ordine Losanna e Vaduz (quest’ultimo davanti al Grasshopper per la miglior differenza reti)? «Sì, potrebbe essere una possibilità».