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Il Bagno spiaggia di Arzo torna alle origini

Il primo passo, per il Municipio di Mendrisio, sarà creare uno spazio per eventi all'aperto. La piscina? 'Il progetto non la preclude'

Oggi e domani (Ti-Press/Studio Enrico Sassi/Infografica laRegione)
10 settembre 2020
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Dalle sue mura trasuda un pezzo della storia di Arzo. Del resto, il Bagno spiaggia è parte della memoria collettiva di quei luoghi all'ombra del San Giorgio. Tanto da meritarsi appieno l'iscrizione fra i beni culturali di interesse locale della Città di Mendrisio. Vederlo così, in stato di abbandono ormai da anni dopo la chiusura negli anni Sessanta, ha fatto piangere il cuore a molti. Ora, però, per l'edificio dal sapore 'pompeiano' finito più volte al centro dell'interesse anche di studiosi, si prepara una stagione di rinascita. Per il momento non si tornerà a guazzare nelle acque della piscina - un tempo alimentata dalle acque del vicino torrente Gaggiolo -, ma di sicuro nel prossimo futuro vi si troverà uno spazio aggregativo dal fascino singolare. Sarà il primo atto concreto di un impegno che il Municipio ha assunto già nel 2016, quando si è consegnato all'architetto Enrico Sassi - che oggi ne tratteggia l'intervento di recupero - il compito di indagare il complesso, allestendo uno studio di fattibilità. Si inizierà, quindi, mettendo in cantiere una vera e propria operazione di recupero: i lavori di ristrutturazione e riqualifica previsti nella domanda di costruzione in pubblicazione da inizio mese.

Un anfiteatro per eventi 'intimi'

La missione è chiara, come dichiara la Relazione tecnica firmata dall'architetto Sassi. 'Il progetto - si legge - prevede di riportare l'edificio allo stato originale il più possibile e di dargli nuova vita'. Un obiettivo che ha convinto della necessità di riattare l'intero stabile, ma al contempo di demolire il corpo aggiunto in tempi successivi e adibito a spogliatoio, ad uso della squadra di calcio locale (che lì al suo campo da gioco). Intervento che sarà completato dalla messa in sicurezza della struttura, che sarà ripulita e riparata laddove danneggiata (dalle parti in cemento al tetto in coppi), oltre che dotata di un accesso per persone con difficoltà motorie; e che comporterà con tutta probabilità sei mesi di tempo (resta da definire la data d'avvio) e un investimento globale di 180mila franchi. Ciò che più conta, in ogni caso, è il contenuto che si pensa di dare a quegli spazi in località Liné a ridosso del bosco e che restituiscono una superficie di 20'289 metri quadri. 'Data la caratteristica forma ad anfiteatro - si spiega nel dossier dettagliato che accompagna la domanda di costruzione - verranno create delle gradinate in assi di legno di castagno prodotte da boschi del Luganese, che permetteranno alla struttura di tornare fruibile alla popolazione'. Si ha già anche qualche suggestione: come 'il Festival internazionale di narrazione o altri spettacoli all'aperto con una capienza massima di 300 persone'.

'Una piscina in futuro non è preclusa'

Daniele Caverzasio, capo dicastero Costruzioni a Mendrisio, se lo immagina un po' come un «complemento alle Cave di marmo di Arzo». Uno spazio ulteriore e al contempo diverso (soprattutto per capacità) dalle vecchie cave che può rivelarsi interessante per accogliere talune manifestazioni. E la vocazione da Bagno spiaggia sarà recuperata, a sua volta? «Questo progetto - conferma a 'laRegione' Caverzasio - non preclude per il futuro una riflessione in tal senso. Certo la creazione di una piscina richiede una valutazione sulla eventualità, le modalità e la tipologia di intervento. Non è preclusa neppure un riflessione tecnica in quella direzione. In questo momento, comunque, non si voleva sovraccaricare di spese il Comune: si dovrà ragionare, infatti, sul Piano delle opere prioritarie». Senza trascurare che pure la situazione ambientale, al pari della portata del torrente, negli anni è cambiata.

A questo punto il progetto dovrà seguire il suo iter. Innanzitutto, ci fa presente il capo dicastero, dovrà essere iscritto nelle Opere prioritarie, quindi si aprirà la discussione anche alla luce del consuntivo 2020 e del preventivo 2021. Quando si approderà al messaggio municipale, poi toccherà al Consiglio comunale farlo suo. La 'salvezza' del Bagno spiaggia ha già fatto breccia in passato come di recente nell'aula consiliare. D'altro canto, non si può lasciare in stato di abbandono quella che è una delle prime piscine pubbliche costruite in Ticino - correva l'anno 1932 - grazie all'intuizione di un figlio di Arzo, Ferdinando Bustelli (1865-1953), che aveva fatto fortuna in Argentina, e all'idea dell'architetto Francesco Della Casa. Il risultato? 'Un piccolo gioiello architettonico', come evidenziavano nel 2013 le storiche del'arte Daria Caverzasio Hug e Simona Martinoli sulla rivista 'Arte +Architettura'. Parole che, allora, avevano motivato Insieme a Sinistra a presentare una interpellanza (primo firmatario il compianto Mario Ferrari). Un sentimento condiviso a distanza di anni da Verdi e Sinistra, sostenuti da consiglieri di Arzo del Plr e del Ppd, che il luglio scorso hanno recapitato una proposta all'esecutivo: realizzare una biopiscina. Per ora, però, si ri-comincia dall'anfiteatro.