L’importanza di un albero particolare
A cavallo tra terra e mare, con un groviglio di radici arcuate, le mangrovie proteggono le coste di tutto il mondo. Ogni anno il 26 luglio viene dedicata una giornata a queste straordinarie piante, perché anche se poco conosciute, sono importanti per la vita di milioni di persone. Le mangrovie riciclano gli inquinanti, mantengono la qualità dell’acqua e forniscono un habitat e una fonte sicura di cibo per la fauna selvatica e le persone. Svolgono inoltre un ruolo fondamentale per la salute del clima. Gli alberi possono immagazzinare carbonio per centinaia, a volte anche migliaia di anni, rendendo queste foreste tra gli habitat più ricchi di carbonio sulla Terra. Esse coprono approssimativamente fra i 33 e i 49 milioni di acri del globo e sono uno degli ecosistemi più complessi e produttivi. Tra i sistemi di radici intricati, i rami allungati e le foglie svolazzanti delle foreste di mangrovie, è possibile trovare una varietà multicolore di animali selvatici, per i quali questi alberi sono "casa". Le loro foglie sono la base di una rete alimentare incredibilmente produttiva, che inizia con il fornire nutrimento alle alghe e agli invertebrati, che a loro volta alimentano molti altri organismi.
La portata dei benefici offerti dalle mangrovie va ben oltre i confini della foresta. Il loro ruolo nella funzione dell’ecosistema serve a proteggere la fauna selvatica di tutto il mondo. Tra gli abitanti più particolari delle mangrovie, troviamo la nasica, una scimmia che è facilmente riconoscibile grazie al suo grande naso. Purtroppo, questo animale è a rischio di estinzione e la si può trovare nelle paludi di mangrovie del Borneo e dell’Indonesia. Queste scimmie preferiscono riposare e dormire tra gli alberi così da essere protette da predatori, come il coccodrillo marino – chiamato anche coccodrillo estuarino, il più grande rettile vivente – o il leopardo nebuloso. È tipico di queste scimmie nutrirsi tra i rami delle mangrovie. Sono, infatti, ghiotte di giovani foglie o germogli, fiori e giovani frutti che si trovano sugli alberi. Nel loro stomaco le scimmie proboscide hanno batteri speciali che aiutano a digerire le foglie di mangrovia, consentendo la digestione della cellulosa, una fibra presente nelle piante, e liberando le foglie da potenziali tossine. Purtroppo, la deforestazione delle mangrovie minaccia l’habitat, la fonte di cibo e, di conseguenza, il numero di queste scimmie così uniche. La causa principale della deforestazione è di origine umana e avviene per diverse ragioni ma principalmente per il fabbisogno del legno, e per far spazio a campi agricoli e a campi per i pascoli. Se acquistiamo più prodotti locali e meno prodotti che provengono dalle foreste, senza saperlo, aiutiamo anche animali come la nasica.
I granchi delle mangrovie vivono lungo la costa atlantica, dalla Florida alla costa meridionale del Brasile. Questi piccoli crostacei si affidano alle mangrovie sia per l’habitat che per il cibo. Durante le alte maree, si arrampicano sui rami per cercare rifugio dalle acque imminenti. Quando la marea si ritira, i granchi preferiscono spostarsi alla base delle paludi di mangrovie, cercando cibo nelle radici degli alberi, comprese parti degli alberi stessi. Si stima che le foglie di mangrovia rossa costituiscano l’84% della dieta di un granchio della mangrovia adulto. Questi crostacei fungono da collegamento tra la produzione primaria delle mangrovie e la rete alimentare detritica, o basata sui decompositori. Ciò contribuisce alla salute complessiva dell’ecosistema delle foreste di mangrovie in cui risiedono. Anche per il dugongo le mangrovie rappresentano un luogo importante: è proprio nei mari che raggiungono le paludi di mangrovie dell’Africa orientale che nuota il dugongo, un mammifero marino vulnerabile che spesso viene scambiato per suo cugino, il lamantino, a causa del suo aspetto grigio e del corpo oblungo. La relazione tra le mangrovie, i dugonghi e le fanerogame di cui si nutrono favorisce la sopravvivenza di tutti e tre. Le mangrovie fungono da cuscinetto contro le tempeste per le comunità costiere e questo potere viene amplificato con l’aiuto delle fanerogame che stabilizzano i sedimenti per ridurre l’impatto delle correnti e delle ondate marine e proteggere le mangrovie. Dal canto loro, le mangrovie filtrano i sedimenti e i nutrienti in eccesso che altrimenti danneggerebbero le fanerogame, aumentando la produttività e la resilienza di queste ultime di cui si nutrono i dugonghi. Dove vivono i dugonghi, l’ecosistema è considerato sano.
Ci sono anche uccelli per i quali le mangrovie sono indispensabili. Questo vale per il fringuello delle mangrovie, l’uccello più raro delle Galapagos. Lo si può avvistare solo mentre svolazza tra i rami delle foreste di mangrovie sulla parte occidentale delle isole. Questi iconici fringuelli di Darwin sono piccoli, in genere lunghi solo 14 centimetri, con un piumaggio marrone olivastro e un becco delicato. Questi animaletti usano il becco per sollevare con cura la corteccia degli alberi di mangrovia e rovistare tra i mucchi di foglie cadute alla ricerca di insetti. Si affidano quindi alle foreste di mangrovie per sostenere le loro abitudini alimentari. Con solo circa 100 individui rimasti, questa specie è in grave pericolo di estinzione. I fringuelli delle mangrovie sono uno degli uccelli con l’areale più ristretto al mondo. Precedentemente il fringuello delle mangrovie era presente su due isole delle Galapagos, Fernandina e Isabela, ma ora si trova solo sulla costa nord-occidentale di una di esse (Isabela). Le foreste di mangrovie incontaminate dell’isola sono necessarie per i requisiti altamente specifici dell’habitat del fringuello delle mangrovie, rendendo questo specifico lembo di foresta vitale per la sopravvivenza di questa specie a rischio critico. Un altro animale la quale sopravvivenza dipende dalle mangrovie è il cervo chiave. Ne rimangono solo 700-800 esemplari in Florida. La perdita di habitat e i numerosi incidenti stradali, ne fanno di lui una specie a rischio.