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I giganti con le pinne

Il pesce gatto è sopravvissuto ai dinosauri, ma ora è a rischio

Un pesce gatto gigante del Mekong catturato da pescatori - © WWF / Suthep Kritsanavarin
19 gennaio 2019
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Più è grande un pesce, più sono grandi le probabilità che si trovi sulla lista degli animali a rischio estinzione. E non parliamo “solo” delle balene o degli squali. Il fiume Mekong ospita uno dei giganti della sua specie: il pesce gatto del Mekong. Questo gigante è drammaticamente in pericolo di estinzione; a causa della pesca e commercializzazione illegale, il numero è calato del 95%. Il pesce gatto, infatti, finisce sempre più spesso nei menu dei ristoranti delle città vietnamite. Questo incredibile animale – che può raggiungere le dimensioni di una piccola auto – è particolarmente richiesto dagli chef, visto che la sua carne può rifornire in abbondanza le cucine. La stessa cosa vale per il “re dei pesci”, il Barbo gigante. Può raggiungere i tre metri di lunghezza e i 300 chili di peso, anche se sia gli esemplari giganti che quelli medi (100 chili) sono sempre più rari. Il Barbo gigante fa parte della storia del Mekong, ma la pesca eccessiva, l’inquinamento e l’aumento di traffico sul fiume hanno fatto scomparire persino gli esemplari più piccoli che non raggiungono l’età della riproduzione sessuale.

Questi cosiddetti pesci giganti possono non essere così carismatici come gli elefanti e i rinoceronti o come le balene e gli squali, ma meritano ugualmente di essere protetti. Non avranno girato dei film su di loro, ma sono degli indicatori importantissimi della salute dei loro fiumi – fiumi che contribuiscono al sostentamento di milioni di persone in tutto il mondo. Sarebbe arrivato il momento di dare il via a divieti di commercio di queste specie incredibili. Eppure, qualcosa si è già fatto: tutto il commercio internazionale del pesce gatto gigante del Mekong è stato vietato dalla CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) a partire dal 1975. Tuttavia, la domanda è ancora alta, soprattutto in Vietnam, dove la maggior parte delle persone non sa che il commercio e la vendita di questo pesce è contro la legge. Infatti, ogni volta che un pesce gatto gigante del Mekong viene catturato e venduto, i media locali di solito celebrano l’evento, come se fosse una grande conquista.

In tutto il mondo sta crescendo la volontà di fermare il commercio illegale di avorio degli elefanti, di corna di rinoceronte e di ossa di tigre. Per fortuna, la società chiede con forza che vengano fermati il bracconaggio e il traffico di specie come i pangolini, delle tartarughe d’acqua dolce e di quelle marine. Visto il rapido declino del pesce gatto gigante del Mekong e del Barbo gigante, questi due pesci hanno il diritto di essere anche presi in considerazione.

L’oro dello storione

Lo storione, il più grande pesce d’acqua dolce e salmastra d’Europa, presente anche in Asia e nel Nord America, è particolarmente ricercato per la sua carne pregiata, ma soprattutto per le sue uova: il caviale. Queste uova nere e salate, sono da sempre sulla lista dei generi alimentari di lusso. Ma in realtà il prezzo che paghiamo per il caviale è molto più alto di quello che alcune persone sono disposte a pagare: la pesca illegale dello storione, infatti, ha portato questo pesce sull’orlo dell’estinzione e dal 2010 è sulla lista rossa.

Ne esistono 27 specie e sono tutte in pericolo (16 sono sull’orlo dell’estinzione). Gli storioni possono raggiungere dimensioni gigantesche. Gli storioni beluga possono superare i 6 metri di lunghezza e pesano più di una tonnellata. Questi “fossili viventi” popolavano la Terra – beh, i fiumi dell’emisfero settentrionale – già 200 milioni di anni fa. Come le tartarughe e gli squali sono sopravvissuti ai dinosauri e sono riusciti ad arrivare ai giorni nostri. Le femmine di questa specie possono arrivare alla veneranda età di 150 anni (i maschi, invece, vivono appena una cinquantina d’anni). E ora, a causa degli esseri umani, la loro sopravvivenza è in grave pericolo. La IUCN (International Union for Conservation of Nature) li classifica come il “gruppo di specie più a rischio del mondo”.

Certo, oggi è possibile acquistare caviale d’allevamento e carne di storione. Purtroppo, visto che questi prodotti vengono richiesti sempre di più, aumentano il commercio illegale e il bracconaggio. Non solo: non è sempre sicuro che il caviale venduto come “d’allevamento” sia realmente stato prodotto rispettando le leggi. E inoltre: c’è chi chiede specificatamente di acquistare caviale selvatico, perché ritenuto superiore per quanto riguarda la qualità. “Le popolazioni di storioni sono drasticamente diminuite negli ultimi decenni: il bracconaggio e il commercio illegale di caviale selvatico sono ancora una minaccia per gli storioni”, spiega Jutta Jahrl, esperta WWF di commercio di caviale. E aggiunge: “Da uno studio recente del WWF, si evince che un’etichettatura non adeguata rappresenta un problema serio, rendendo difficile per le autorità, i produttori, i consumatori e le forze dell’ordine individuare merce non autorizzata e/o illegale”.

E conclude: “Il fatto che in Russia, Germania e Francia il caviale selvatico sia offerto ‘sottobanco’ o ‘sul mercato nero’, fa pensare ad un giro d’affari di dubbia legalità”.