#gaia #wwf

Eventi estremi: saranno la norma

Maltempo sempre più violento
16 settembre 2017
|

Uragani, trombe d’aria, monsoni devastanti: si tratta di fenomeni naturali sempre esistiti, ma che negli ultimi anni sono andati ad intensificarsi. In questi giorni tutti noi abbiamo visto le immagini che arrivavano da Cuba, dalla Florida, devastate dall’uragano “Irma”. E poi il maltempo che ha colpito la Toscana, spezzando tante vite innocenti. Ad agosto era stata registrata una delle stagioni dei monsoni più devastanti di sempre con oltre 1’300 persone morte a causa delle inondazioni tra India, Nepal e Bangladesh. Si tratta di fenomeni con i quali, in futuro, si dovrà fare i conti sempre più spesso. Sono circa 400 gli eventi estremi ogni anno, quattro volte di più rispetto al 1970.Noi esseri umani ne siamo la causa. Lo confermano gli stessi esperti dell’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), che una settimana fa si sono riuniti in Canada. Bilancio dei vari gruppi di lavoro? Le emissioni di CO2 imputabili all’uomo aumentano continuamente, anno dopo anno. Le approfondite analisi di dati da essi effettuate non lasciano dubbi: la temperatura sul nostro Pianeta si sta alzando, con una velocità inquietante. I cambiamenti climatici che in un lontano passato, prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, richiedevano millenni e millenni, ora avvengono nel giro di un secolo. Se la comunità internazionale non adotterà misure incisive, entro pochi decenni la temperatura media salirà di diversi gradi.Le cause del cambiamento climatico. All’origine dei gravi cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo vi è un rafforzamento dell’effetto serra naturale che interessa l’atmosfera terrestre.Gli studiosi dell’IPCC sono concordi nell’affermare che tale rafforzamento, e i conseguenti rapidi innalzamenti delle temperature che hanno caratterizzato l’ultimo secolo, sono riconducibili all’azione dell’uomo. Si tratta di cambiamenti che hanno colpito anche la Svizzera: lo scioglimento dei ghiacciai, minacciosi smottamenti (basti pensare a cosa è successo in Val Bregaglia), un’acuta carenza di neve. Il cambiamento climatico sarà decisivo nel determinare il futuro delle Alpi. Gli stessi studi del WWF Svizzera confermano che lo scioglimento del permafrost, la scomparsa dei ghiacciai e altri cambiamenti nel ciclo delle precipitazioni portano a dei mutamenti dei pericoli naturali: aumento di colate detritiche, valanghe o piene fluviali. Sono necessari nuovi provvedimenti per la tutela della popolazione e delle infrastrutture. Bisogna agire adesso, se vogliamo dare un futuro ai nostri figli.

la tigre in Kazakistan

La Repubblica del Kazakistan ha annunciato dieci giorni fa che riporterà le tigri nei territori in cui si erano estinte, nella regione dell’Ili-Balkhash e ha firmato un accordo con il WWF per la realizzazione di un programma di reintroduzione di questo felino.“Il Kazakistan si sta muovendo lungo il percorso di sviluppo sostenibile. Siamo onorati di essere il primo Paese dell’Asia Centrale a realizzare un progetto di tale importanza e su scala così grande, che non solo riporterà le tigri selvatiche nelle loro terre d’origine, ma proteggerà anche l’impareggiabile ecosistema dell’Ili-Balkhash,” dice Askar Myrzakhmetov, ministro dell’Agricoltura nella Repubblica Kazaka.I programmi di sostegno alla conservazione della tigre sono centrali nel lavoro del WWF. Il progetto del Kazakistan sulle tigri fa parte dell’iniziativa globale TX2 lanciata dal WWF, finalizzata a  raddoppiare il numero di questi grandi felini entro il 2022.Se avrà successo, il Kazakistan sarà il primo Paese al mondo ad aver riportato le tigri selvatiche in un territorio dal quale si erano estinte da quasi mezzo secolo.Il progetto di ricollocamento di questi animali è stato conseguito solo all’interno dei confini nazionali e in quelle aree considerate adatte alla loro sopravvivenza. Il programma di reintroduzione è unico ed irripetibile e per questo richiede importanti interventi di gestione degli habitat fra cui la riforestazione di una vasta area di foresta ripariale, parte integrante dell’habitat delle tigri.

Per prepararsi al ritorno delle tigri, il governo del Kazakistan destinerà una nuova riserva naturale nell’area sud-ovest
dell’Ili-Balkhash dove sarà recuperata la foresta ripariale nei pressi del lago Balkhash.

Altri interventi prevedono la protezione della fauna selvatica e la reintroduzione di importanti prede per la tigre, come il Kulan, un asino selvatico in via di estinzione,  e il cervo di Battriana nativo dell’Asia centrale, ormai estinti in Kazakistan a causa del bracconaggio e della mancanza di spazi idonei.

Reintrodurre le tigri aiuterà anche a proteggere il Lago Balkhash – uno dei maggiori laghi asiatici e importantissima risorsa d’acqua nel bacino del fiume Ili – evitando che possa seguire la stessa sorte del lago d’Aral, formalmente il quarto più grande del mondo, oggi ridotto al 10% della sua grandezza originale.

Ricordiamo che, sin dall’inizio del Ventesimo secolo, le tigri hanno perso oltre il 90% del loro territorio d’origine che includeva l’Asia Centrale.

#forgenerationstocome

Cosa sei disposto a fare per tuo figlio, per la tua sorellina, per un cuginetto, per le generazioni future che verranno dopo di te? Questa è la domanda che il WWF Svizzera pone a tutti con la sua nuova campagna. Noi vogliamo proteggere i ghiacciai, l’oceano, i boschi. Ma per farlo serve che ognuno di noi sia disposto a fare la sua parte.

La bellezza e la ricchezza di vita che caratterizzano il nostro Pianeta sono uniche. Innumerevoli specie fantastiche, alcune delle quali non ancora scoperte, popolano i mari e le foreste tropicali. Il miracolo della vita sulla Terra è reso possibile solo grazie a condizioni climatiche adeguate e gli uomini hanno una grande responsabilità nei confronti del Pianeta che li ospita.

Solo insieme riusciremo a preservare il tesoro più prezioso che abbiamo: il nostro meraviglioso, straordinario Pianeta. Facci sapere con l’hashtag #forgenerationstocome cosa sei disposto a fare. Scrivici su Facebook a WWF Svizzera oppure su Twitter @WWF_Svizzera.