La compagnia aerea si aspetta che alcuni paesi facciano dipendere l'ingresso di una persona sul loro territorio dalla prova di una vaccinazione
Per una parte del personale di Swiss potrebbe valere un obbligo di fatto di vaccinarsi, mentre per le altre grandi aziende si punterà sulla volontarietà: è quanto emerge da un'indagine sul tema realizzata dalla SonntagsZeitung.
"In linea di principio Swiss non punta a un obbligo", ha spiegato al domenicale la portavoce Meike Fuhlrott. Tuttavia la compagnia aerea si aspetta che alcuni paesi facciano dipendere l'ingresso di una persona sul loro territorio dalla prova di una vaccinazione ed è possibile che questo valga anche per i piloti e gli assistenti di volo.
"Pertanto non possiamo escludere la possibilità che lo svolgimento ordinato delle operazioni di volo possa richiedere la vaccinazione di alcuni gruppi di personale", ha indicato l'addetta stampa. Secondo Fuhlrott è comunque già sin d'ora chiaro che Swiss promulgherà una pressante raccomandazione per una vaccinazione volontaria.
Quest'ultimo orientamento è quello che hanno anche diversi altri attori, a cominciare dagli ospedali. L'organizzazione di categoria H+ fa sapere che si punterà sulla libera scelta individuale: ma se la Confederazione deciderà di imporre il vaccino, l'organismo non si opporrà. Alla stessa stregua l'associazione delle case di cura Curaviva si aspetta che i suoi membri invoglino il personale a sottoporsi alle iniezioni.
Sulla stessa lunghezza d'onda è la Posta, che in un primo tempo aveva anche accarezzato l'idea di vaccinare in modo prioritario i dipendenti particolarmente esposti al contagio. Le FFS non vogliono per contro dare raccomandazioni, mentre per Migros e Coop il tema non è al momento prioritario.