Quasi 90mila firme raccolte da Partito Socialista Svizzero, Verdi e GSsE con Greenpeace, Gioventù Socialista, Giovani Verdi e associazioni pacifisea
No ai miliardi per gli aerei da combattimento. Partito Socialista Svizzero, Verdi e Gruppo per una Svizzera senza Esercito hanno consegnato oggi il referendum contro l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, che "sull’intera durata di vita dei velivoli – sottolineano i referendisti – costeranno ai contribuenti ben 24 miliardi di franchi. Uno spreco di soldi inaccettabile e inutile, in particolare attualmente con la più grave crisi economica della storia recente del nostro paese".
Quasi 90mila le firme raccolte, di cui 65'874 vidimate, raccolte insieme a Greenpeace, Gioventù Socialista, Giovani Verdi e diverse associazioni pacifiste. A sei anni dal NO ai Gripen, il popolo sarà chiamato ad esprimersi nuovamente sull’acquisto di nuovi aerei da combattimento: “Molte persone sono indignate che la proposta attuale costa il doppio rispetto ai Gripen. La popolazione non vuole aerei da combattimento di lusso!” commenta Laura Riget, segreteria del GSsE, il successo della raccolta firme.
“Per garantire anche in futuro i servizi della polizia aerea, basterebbe acquistare degli aerei da combattimento cosiddetti leggeri, che costerebbero molto meno e sono pure meno inquinanti dal profilo ambientale e acustico. Il Dipartimento della Difesa non ha però neanche preso seriamente in considerazione questi concetti alternativi” aggiunge il Consigliere agli Stati socialista Carlo Sommaruga.
Per il Consigliere nazionale dei Verdi Fabien Fivaz è chiaro: “è uno spreco di soldi irresponsabile. Questi soldi andrebbero piuttosto usati per salvaguardare i posti di lavoro o combattere il cambiamento climatico – soprattutto durante l’attuale crisi”.