Costano un sacco di soldi e inquinano: queste le motivazioni del movimento referendario, composto da Ps, Verdi, Greenpeace e antimilitaristi
Ps, Verdi e Gruppo per una Svizzera senza Esercito hanno lanciato oggi il referendum contro l'acquisto di nuovi aerei da combattimento. A loro dire spendere miliardi per velivoli di lusso inquinanti, oltretutto non necessari a difendere lo spazio aereo, è uno spreco di denaro inaccettabile.
Dopo l'approvazione definitiva delle Camere federali all'acquisto dei jet nella sessione invernale del 2019, si è formata un'ampia alleanza per il lancio di questo referendum. Oltre alle formazioni già citate, vi figurano Greenpeace, Gioventù socialista (Giso), Giovani Verdi e diverse organizzazioni pacifiste.
I gas surriscaldati rilasciati dai due motori del Eurofighter (Keystone)
L'alleanza prende in particolare di mira quello che è considerato un vero e proprio spreco di denaro. Gli oppositori all'acquisto degli aerei da combattimento sottolineano che l'elettorato nel 2014 ha bocciato i Gripen, che costavano 3,1 miliardi di franchi, e ora il Parlamento approva nuovi velivoli per 6 miliardi. Se si aggiungono i costi di manutenzione, utilizzo e riparazione, si arriva ad un totale di 24 miliardi.
Il referendum viene lanciato anche perché l'Esercito, dopo il 2014, non ha voluto fare autocritica e ascoltare i sondaggi secondo i quali per gli svizzeri l'acquisto di un jet non è una priorità. Oltre a questo, l'investimento è considerato sproporzionato poiché, sempre secondo l'alleanza rosso-verde, con 6 miliardi di franchi non si avrebbe una semplice polizia dei cieli, ma una vera e propria armata dell'aria. Ricordiamo che in lizza vi sono quattro velivoli.
In particolare da parte ecologista si sottolinea pure l'impatto ambientale di questi velivoli. Rispetto agli altri aerei, quelli militari sono più costosi e più inquinanti. In una sola ora di volo un F/A-18 consuma in media 4850 litri di cherosene, che corrispondono a 12'220 chili di CO2. L'impatto è paragonabile a quello di un trasporto di 230 persone con un volo di linea bimotore per un'ora, o a 100'000 chilometri percorsi in auto.