Sospesa da ottobre a causa dell'antidoping, l'ex numero uno di nuovo nel mirino della giustizia sportiva, sulla base di analisi d'esperti indipendenti
C‘è una seconda puntata nella telenovela di Simona Halep, l'ex numero uno del mondo già stata sospesa una prima volta a ottobre per una violazione delle regole antidoping. Stando a quanto annunciato ora dall'International tennis integrity agency, c’è tuttavia una seconda "irregolarità" riguardo ai dati del suo passaporto biologico. «Confermiamo che la tennista rumena Simona Halep è stata accusata di un'altra distinta violazione del programma antidoping in relazione a irregolarità nel suo passaporto biologico», scrivono dall'Itia.
La tennista romena, vincitrice del Roland Garros nel 2018 e di Wimbledon l'anno seguente, è sospesa provvisoriamente dallo scorso ottobre dopo essere risultata positiva al roxadustat in occasione dell'ultima edizione degli Us Open, lo scorso agosto. Il farmaco stimola la produzione di globuli rossi ed è naturalmente vietato dall'Agenzia mondiale antidoping (WADA). In questo primo caso, Halep (che riguardo a quell'episodio aveva invocato una «contaminazione di uno degli integratori alimentari» che assume, rischia una sospensione fino a quattro anni.
Il nuovo caso, confermato dall'Itia questa sera, è invece «basato sulla valutazione del profilo del passaporto biologico da parte di un gruppo di esperti indipendenti», si legge nella nota. Il passaporto biologico di un atleta consente di monitorare nel tempo diversi parametri ematici, ciò che permette di identificare potenziali violazioni delle regole antidoping. «Siamo consapevoli che l'annuncio odierno oggi aggiunge complessità a una situazione già parecchio mediatizzata» commentato Nicole Sapstead, la direttrice dell'antidoping all'Itia. Di conseguenza, «sarebbe inopportuno commentare i dettagli prima della conclusione del processo, ma continueremo a confrontarci con l'agenzia investigativa indipendente Sport Resolutions e, il prima possibile, con i rappresentanti della signora Halep». Simona Halep è la prima top player finita nella rete dell'antidoping dopo la clamorosa sospensione di Maria Sharapova nel 2016: la star russa, risultata positiva al Meldonium, alla fine era stata sospesa per la durata di 15 mesi.