Il Cio si è intrattenuto per un’altra mezzora (via video) con la tennista cinese. E a gennaio pianifica un incontro di persona
Il Cio ha fatto sapere di essersi nuovamente intrattenuto con Peng Shuai mercoledì, e ha nel contempo risposto alle accuse di compiacenza nei confronti della Cina, difendendo il suo ‘approccio umano’ al caso sollevato dalla tennista cinese. «Condividiamo le stesse incertezze che parecchie altre persone e organizzazioni nutrono circa il benessere e la sicurezza di Peng Shuai», tuttavia «abbiamo optato per un approccio molto umano e incentrato sulla persona», ravvisa in un comunicato la massima istanza olimpica, che non ha peraltro reso pubblici video o foto di questa conversazione.
Se dieci giorni prima era stato il presidente del Cio Thomas Bach a stabilire un primo contatto da parte di un interlocutore straniero con la tennista, stavolta a farlo è stato «un team del Cio», che si è intrattenuto con Peng Shuai «per mezz’ora», durante la quale la diretta interessata «è parsa essere in un luogo sicuro e in buone condizioni, tenuto conto della delicata situazione in cui si trova. Le abbiamo offerto un sostegno su larga scala; resteremo in contatto con lei regolarmente, e abbiamo già fissato un incontro in presenza nel mese di gennaio», idealmente in occasione del primo incontro con Thomas Bach, precisa lo stesso Cio.
Analogamente ai suoi precedenti comunicati relativi al caso, il Cio non fa accenni alle accuse di aggressione sessuale formulate a inizio novembre da Peng Shuai nei confronti di un alto dirigente cinese, e nemmeno invoca chiarezza sulla questione, così come non fornisce garanzie circa la libertà di spostamento della diretta interessata. Questa discrezione, largamente percepita come una volontà di non turbare il Paese ospitante la prossima edizione dei Giochi (dal 4 al 20 febbraio) è in contrasto con le veementi prese di posizione di numerose star del tennis e con la decisione annunciata mercoledì dalla Wta, che gestisce il mondo della racchetta al femminile, di sospendere tutti i suoi tornei su suolo cinese. «Ci sono diversi modi per assicurare il suo benessere e la sua sicurezza. Per affrontare la situazione, noi abbiamo optato per un approccio molto umano e centrato sulla persona».