A dieci giorni da Wimbledon, Federer non nasconde la sua inquietudine. 'Mi pesano le difficoltà che sto incontrando da quando sono rientrato'
Impiega parecchio tempo prima di presentarsi davanti ai giornalisti, per spiegare le ragioni della sua disfatta contro il canadese Felix Auger Aliassime. Alla fine, però, Roger Federer arriva, e fa pubblicamente mea culpa. «Oggi il mio atteggiamento non era quello giusto» dice il basilese, al termine di un pomeriggio difficile negli ottavi al torneo di Halle, contro uno degli astri nascenti del tennis mondiale, che l'ha fatto fuori in tre set (6-4 3-6 2-6 in un'ora e 44 minuti di gioco). «In campo non avevo buone sensazioni e non sono riuscito a uscire dalla situazione in cui mi trovavo. Il fatto è che le difficoltà che sto incontrando da quando sono rientrato mi pesano: oggi, avevo l'impressione di dover spingere su ogni punto. Non era la mia giornata. Il mio approccio sta diventando più negativo, e non questo non mi appartiene. Non ne vado né felice, né fiero».
Il Roger nazionale, però, non vuole arrendersi. «So che questo tipo di partite possono succedere: ne ho giocate 1500 capita ogni tanto di non riuscire a fare ciò che si vorrebbe. Di positivo, so che un'altra giornata del genere non capiterà tanto presto. Se mi sono preso un po' di tempo prima di venire qui, per parlare alla stampa, è perché non volevo dire cose di cui avrei potuto pentirmi in seguito. Ho parlato con Ivan (Ljubicic, ndr), adesso rialzo la testa e guardo avanti. E rimarrò ottimista pensando a Wimbledon, che è chiaramente il prossimo obiettivo».