Conclusione anticipata e tra le polemiche del torneo promosso da Novak Djokovic, dopo la positività al coronavirus di Dimitrov e Coric. Negativo invece Thiem
Le immagini dei siparietti che avvenivano in campo avevano naturalmente fatto il giro del mondo. E alla fine il torneo sperimentale post-pandemia fortemente voluto da Novak Djokovic ha finito col pagare dazio: se era un esperimento per capire se si potesse o no tornare alla 'solita' normalità, si può tranquillamente dire che l'esame è fallito. Infatti due dei 'big' invitati da Nole, cioè il bulgaro Grigor Dimitrov e il croato Borna Coric, sono risultati positivi al Virus. Ciò che, naturalmente, fa temere il peggio pensando alla ripresa del tennis in tutto il globo, in particolare agli Us Open.
Dimitrov, il diciannovesimo dell'Atp, ieri aveva avvisato il mondo intero via Instagram della sua positività. «L'ho saputo al mio rientro a Montecarlo, dove mi hanno fatto il tampone», ha spiegato il ventinovenne che vive nel Principato, postando una foto in cui indossa una mascherina di colore nero. Pur se Dimitrov, a differenza di altri tra i protagonisti, all'Adria Tour non si era lasciato andare a festeggiamenti in campo particolarmente plateali, ma si era limitato a colpire scherzosamente con una spallata il suo avversario Borna Coric, al termine della partita vinta da quest'ultimo con un doppio 4-1. Coric che a sua volta stamattina ha annunciato la propria positività: «Saluti a tutti, sono stato trovato positivo al Covid-19 e voglio essere certo che tutte le persone entrate in contatto con me in questi ultimi giorni si sottopongano a loro volta al test», ha scritto Coric su Twitter. Ma l'elenco delle persone contagiate all'Adria Tour non sarebbe finito lì: stando a fonti giornalistiche, sono infatti risultati positivi al coronavirus anche Marko Paniki, il preparatore atletico di Djokovic, e Kristijan Groh, l'allenatore di Dimitrov. Mentre invece, è notizia di questi minuti, l'austriaco Thiem ha superato con successo la prova del tampone.
L'Adria Tour era partito a metà giugno da Belgrado, e sin da subito le immagini tv in arrivo dalla Serbia avevano suscitato polemiche: uno stadio pieno zeppo, in cui praticamente nessuno indossava mascherine protettive (nonostante fossero distribuire alle entrate), giocatori e giocatrici che si abbraccciavano e che, la sera, a immagine dello stesso Dimitrov, di Djokovic si dimenavano a dorso nudo in discoteca.
Le reazioni, naturalmente, non si sono fatte attendere. «Come posso spiegare ai miei giovani di tenere le distanze, quando Djokovic improvvisa delle danze in campo? È un'immagine catastrofica - interviene il vicepresidente della federazione tedesca, Dick Hordoff -. Non riguarda solamente i giocatori: in contatto con loro c'erano un centinaio di ragazzi, e dai video si capisce che non c'era alcuna regola sanitaria da seguire. Sul serio, cadono le braccia».
Il più polemico, però, è il focoso Nick Kyrgios, tennista che - oltretutto - di certo non passerà alla storia per la sua disciplina in campo. «È stata una decisione stupida fare dell'esibizione in questo momento - dice l'australiano, ancor prima di sapere della positività di Dimitrov e Coric -. Ecco cosa succede quando non si rispettano i protocolli». Certo che, detto da lui...