Sportellate

Corsa coi trattori nuova disciplina olimpica?

Le proteste degli agricoltori in corso un po' ovunque in Europa stanno condizionando gli eventi sportivi, e fra qualche mese ci saranno le Olimpiadi...

15 febbraio 2024
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Com’era già accaduto all’Etoile de Bessèges, anche la prima tappa del Giro ciclistico dell’Andalusia è stata annullata ieri a causa della mancanza di effettivi nei ranghi della polizia. La competizione non ha potuto essere disputata perché, così stando le cose, sarebbero venute a mancare alcune delle componenti indispensabili allo svolgimento in piena sicurezza della gara.

Il motivo di tale indisponibilità di personale è da ricercare nel massiccio impiego di uomini che la Guardia Civil ha destinato ai luoghi del Paese in cui si stanno svolgendo le proteste degli agricoltori – sul piede di guerra ormai da due settimane – sull’esempio di quanto accadeva già da tempo nel resto d’Europa. E così, il direttore di corsa Joaquin Cuevas si ritrova nei guai: nessuno può sapere, infatti, se il problema potrà essere risolto a stretto giro di posta, dato che le prossime mosse degli agricoltori non sono conosciute. Il rischio che l’intera kermesse possa essere messa in discussione, dunque, non è per nulla remoto.

Chi scende in strada a manifestare sceglie di farlo ovviamente dove e quando la sua protesta crea più disagio e gode di maggior visibilità, e non c’è dubbio che – oltre alle autostrade – pure le manifestazioni sportive siano una vetrina dall’enorme potenziale per chiunque necessiti di comunicare qualcosa a cui tiene in modo particolare. Lo abbiamo visto del resto molte volte, sia nel passato sia in tempi più recenti: per restare al ciclismo, le ultime edizioni del Tour de France e dei Campionati del mondo hanno visto più volte le corse condizionate da gruppi di persone che, per un motivo o per l’altro, occupavano e bloccavano le strade – in qualche caso perfino incollandosi all’asfalto – per richiamare l’attenzione di media e pubblico su un determinato argomento.

Le azioni di protesta, ad ogni modo, non hanno preso di mira soltanto il mondo del pedale: in occasione dell’ultimo Us Open, ad esempio – e parliamo dunque di tennis – alcuni ambientalisti erano riusciti a far interrompere per quasi un’ora una delle semifinali femminili, quella fra Coco Gauff e Karolina Muchova. Nel calcio, invece, qualche anno fa ci fu il tentativo – poi risoltosi per il meglio – di alcuni pastori sardi di impedire ai giocatori del Cagliari di imbarcarsi sull’aereo che li avrebbe portati a Milano, dove dovevano giocare un match di campionato: per il latte che producevano venivano pagati una miseria, e volevano farlo sapere al mondo. Esempi, dunque, ce ne sarebbero a bizzeffe.

Essendo questo un anno bisesto, e quindi olimpico oltre che funesto, il pensiero corre inevitabilmente alla Francia, dove le attuali proteste degli agricoltori europei hanno preso il via – creando disagi ovunque e dunque colpendo nel segno – ma soprattutto dove il prossimo mese d’agosto, andranno in scena le Olimpiadi, in assoluto la manifestazione sportiva che nel mondo cattura il maggiore interesse mediatico, e che più di tutte necessita della presenza della polizia. Ai contadini dell’intero continente auguro di ottenere al più presto tutto ciò che chiedono, ma di solito questioni simili necessitano di tempi molto dilatati prima che si possano risolvere.

Il rischio che le proteste dei Trattori possano proseguire per parecchi mesi, magari fino all’estate, è dunque ben presente. Risulta perciò facile immaginare che i capi della rivolta non intendano lasciarsi sfuggire una ghiotta occasione come quella fornita dai Giochi di Parigi per catalizzare sulle proprie rivendicazioni l’interesse del mondo intero, togliendo alle Olimpiadi il grosso delle indispensabili forze dell’ordine, o magari sabotando il normale svolgimento di qualche gara, oppure semplicemente bloccando le vie d’accesso al villaggio olimpico o alle aree che ospitano le competizioni. Non escludiamo dunque che, nei prossimi mesi, gli allibratori – clandestini o meno – possano quotare, oltre ai risultati delle gare, anche le probabilità che un evento a cinque cerchi possa essere condizionato, o addirittura del tutto compromesso, dalle azioni di chi, spesso a ragione, si sente bistrattato.