SCI ALPINO

Tumler e Meillard a medaglia, ma trionfa Haaser

Nel gigante iridato di Saalbach la Nazionale rossocrociata non riesce a confermare il titolo, due bandierine sul podio invece sì

(Keystone)
14 febbraio 2025
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Il titolo non è stato confermato, ma la bandiera rossocrociata è rimasta (per ben due volte) sul podio. Nel gigante dei Mondiali di Saalbach, penultima gara in ambito maschile, Thomas Tumler e Loïc Meillard nulla hanno potuto al cospetto del sorprendente Raphael Haaser chiudendo rispettivamente in seconda e terza piazza. Un argento e un bronzo splendidi, ma che lasciano un pizzico di amaro in bocca. Fra le porte larghe nel corso dell'inverno avevano infatti dominato la scena praticamente solo due nazioni, Svizzera e Norvegia. Un dominio spezzato dal padrone di casa, capace di far esplodere letteralmente di gioia il pubblico e di ‘rubare’ lo scettro a Marco Odermatt. Odermatt è finito ai piedi del podio di soli 7 centesimi.

Già medaglia d'argento nel parallelo a squadre nonché terzo l'anno scorso nelle finali, Tumler ha rischiato il tutto per tutto commettendo qualche sbavatura costata di 0"23 l'oro. La sua prova spregiudicata, ma imperfetta, è infatti stata battuta da Haaser, sesto a 0”62 con il pettorale numero 22 nella prima manche. "Ho commesso troppi errori, ma come il resto della concorrenza. E, ciò, mi ha permesso di conquistare una medaglia. Qualche anno fa stavo per smettere perché non riuscivo quasi più a camminare. L'infortunio mi ha aiutato a rifocalizzarmi sui miei obiettivi, avevo questo sogno a cui ho creduto... Questa è la ricompensa", ha commentato il 35enne ai microfoni della Rsi. Nelle condizioni che ricordano la tormenta della rassegna iridata di St. Moritz, quando nel 2017 Marcel Hirscher – oggi al parterre causa infortunio – conquistò il titolo iridato, otto anni più tardi è stato il connazionale a prendersi la scena. A compiere un'impresa che ha quasi dell'incredibile.

Oro in combinata qui a Saalbach, Meillard (sereno a metà gara) ha sfruttato solo parzialmente la tracciatura del proprio allenatore sulla Schneekristall. Fino alle battute conclusive, insomma, in cui ha lasciato troppi decimi. Il vicecampione del mondo uscente si è confermato a suo agio su questa pista, in cui l'anno scorso aveva vinto il gigante e sei anni or sono aveva ottenuto i suoi due primi podi nel circuito maggiore, ma non ha rischiato nel finale. "Adesso la frustrazione è maggiore della gioia, ma passerà in fretta. Resta una medaglia, veniamo qui per questo. Nella parte centrale non sono riuscito a rimanere sull'asse, bisognava rischiare di più e questo è costato l'oro", ha dichiarato dal canto suo il neocastellano. Le condizioni della prima manche su cui si esalta la Nazionale scandinava, ossia poca luce (anzi buio) e il manto tutto fuorché una piastrella in seguito alla nevicata scesa nel corso della notte, hanno invece messo troppa pressione su Timon Haugan. Al comando, il 28enne non è riuscito a bissare il suo unico podio finora conquistato nella specialità un anno fa in quel di Aspen uscendo dal tracciato e chiudendo settimo.

Terzo come due anni or sono a Courchevel, Marco Odermatt ha invece perso la sua classica fluidità (forse a corto di energie) chiudendo la sua fatica ai piedi del podio e il suo Mondiale con ‘solo’ una medaglia. L'oro in superG. "Non ho ancora capito cos'è successo: ho commesso un grosso errore prima della parte pianeggiante", ha invece sintetizzato un amareggiato Odi. Da segnalare che il quarto rossocrociato in lizza, Luca Aerni, era già stato eliminato nella prima manche.