Sci

Sofia Goggia ha i razzi ai piedi, Lara invece è attardata

Nella libera di Lake Louise l’italiana lascia solo le briciole alle avversarie: quasi un secondo e mezzo alla seconda classificata, l’americana Johnson

La trentenne di Comano deve concedere 2’’74 alla vincitrice (Keystone)
3 dicembre 2021
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È Sofia Goggia la regina delle nevi di Lake Louise, pendio canadese che apre la stagione della velocità al femminile, su una pista su cui le ragazze tornano a cimentarsi per la prima volta dal 2019, dopo l’annullamento della tappa nordamericana nella passata stagione a causa della pandemia. A dettare il ritmo sin da subito è l’italiana Sofia Goggia, che si lancia con il pettorale numero 5 e riesce a mettere ben 1 secondo e 47 centesimi tra sé e l’americana Breezy Johnson, colei che era la più veloce delle prime quattro. Le altre provano immediatamente a rivaleggiare con la ventinovenne bergamasca, ma né Prisca Nufer, né Corinne Suter (che alla fine sarà comunque quinta e migliore tra le elvetiche, due posizioni davanti alla sorprendente Jasmine Flury) né soprattutto Lara Gut.

Scesa con il numero 9, la ticinese (che ormai da qualche settimana deve fare i conti con un persistente e fastidioso raffreddore) ha cominciato a perdere tempo prezioso già nella parte alta della pista, e dopo un errore di linea nella zona inferiore del tracciato, la trentenne di Comano chiude la sua fatica nel tempo di 1’49’’69, a poco meno di tre secondi (2’’74, per la precisione) dall’azzurra, sinonimo di diciassettesimo posto in coabitazione con l’austriaca Stephanie Venier. «Ho provato a tagliare alcune curve, e sono finita neve più molle – analizza a caldo, ai microfoni di Rsi, Lara Gut-Behrami al termine della sua prova –. Non sono riuscita a entrare in gara: Sofia ha spinto da cima a in fondo, mentre noi probabilmente siamo state più a cercare le sensazioni, e non ha pagato. Rispetto all’altro ieri comunque io sto molto meglio, di sicuro questa non è la pista con cui ho più feeling, anche per riuscire a ritrovarmi in fretta, ma diciamo che alla fine prendo questa gara anche come un buon allenamento».