Nella gara vinta dalla solita Vlhova la ticinese si è fermata nei quarti contro l'americana Moltzan, prima di chiudere terza superando la svedese Hector
Lara Gut-Behrami ha conquistato il 51esimo podio della sua carriera in Coppa del mondo chiudendo al terzo posto lo slalom parallelo di Lech, alle spalle della dominatrice di questo inizio di stagione, la slovacca Petra Vlhova, e della sorpresa di giornata, la statunitense Paula Moltzan, per la prima volta nel Circo Bianco tra le migliori tre. Proprio quest'ultima ha eliminato la ticinese in semifinale, prima di cadere nella seconda manche della finale lasciando il successo a colei che guida con ampio margine la classifica generale e che si è imposta nelle ultime tre prove (nel giro di 5 giorni).
Autrice del miglior tempo delle due manche di qualificazione mattutine, la 29enne cresciuta a Comano si è sbarazzata nell'ordine della francese Frasse-Sombet (battuta di 77 centesimi negli ottavi di finale) e dell'austriaca Moerzinger (superata di 0"42 nei quarti), prima di inchinarsi di 28 centesimi alla Moltzan nei quarti. La ticinese si è poi rifatta conquistando il terzo posto grazie ai 34 centesimi di distacco inflitti sulle due manche alla svedese Hector.
Quanto alle altre rossocrociate (Michelle Gisin ha preferito non presentarsi al via, come l'americana Mikaela Shiffrin), nessuna è riuscita a qualificarsi per la finale delle migliori 16 sulle nevi austriache. In particolare ha deluso Wendy Holdener, solitamente a suo agio in questo tipo di esercizio ma alla quale sono mancati 20 centesimi per qualificarsi (la svittese ha chiuso 20esima). Sette centesimi hanno invece escluso Andrea Ellenberger (18esima), mentre Jasmina Suter, Camille Rast, Rahel Kopp, Simone Wild, Priska Nufer e Carole Bissig non hanno avuto chance.
Domani si replica al maschile, con la squadra rossocrociata che sarà priva di Loïc Meillard, Justin Murisier e Marco Odermatt (in isolamento dopo essere risultati positivi al coronavirus) e che si presenterà dunque al via con sette elementi: Tanguy Nef, Marco Reymond, Gino Caviezel, Semyel Bissig, Sandro Simonet, Cédric Noger e Daniele Sette.