Qatar 2022

Lionel Messi al ballo finale

Riuscirà domenica l’argentino a coronare col trofeo più ambito la sua già strepitosa carriera?

14 dicembre 2022
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La finale in cartellone domenica a Doha offre al capitano argentino l’occasione di regalare al Paese sudamericano il suo terzo Mondiale, ma anche di completare al meglio una parabola sportiva già di per sé sensazionale e di accedere definitivamente nel Pantheon del football. Soprattutto, in caso di conquista della Coppa, nessuno potrà più ricordare alla Pulce che, per essere davvero all’altezza di Pelé e Maradona, gli manca il trofeo più prestigioso.

Una lacuna nella bacheca di Leo che, ad ogni modo, pare non disturbare minimamente il Ct argentino Scaloni: «Noi diciamo che Messi è il più grande della Storia, e qualcuno crede che lo facciamo solo perché è nostro connazionale. Ma ciò non c’entra nulla: lui è davvero il migliore di sempre». In semifinale contro la Croazia, il numero 10 – oltre a segnare il suo quinto gol nel torneo – ha seguito quello che ormai è il suo piano abituale: camminare, condurre, analizzare. Nel tempo che resta, provvede a far male all’avversario di turno. Ne sa qualcosa il ventenne croato Gvardiol, fino a martedì il miglior difensore del Mondiale, ma poi uscito assai ridimensionato dal confronto diretto col 7 volte Pallone d’oro, specie dall’azione del terzo gol argentino, che lo ha visto sopraffatto su tutta la linea dal capitano albiceleste.

Una giocata terminata con un pallone al bacio servito a Julian Alvarez per il gol del 3-0 che il quotidiano argentino Clarín ha definito ‘l’assist più bello dell’intera storia della Coppa del mondo’, malgrado si possa pensare che ancor più degno di nota sia stato il passaggio decisivo che Messi ha effettuato a Nahuel Molina contro l’Olanda nel turno precedente. Presente allo stadio Lusail martedì era anche Victor Hugo Morales, il celebre giornalista radiofonico che, nel 1986, definì Aquilone cosmico Diego Maradona dopo il gol del secolo segnato all’Inghilterra. Ebbene, anche la magia di Messi contro la Croazia è stata capace di ispirare al meglio il cronista uruguagio, che ha così tratteggiato La Pulce nel corso della sua cronaca: ‘Arlecchino meraviglioso, servitore dell’arte del calcio, mimo incredibile, capace in un sol gesto di mostrare tutta la bellezza dello sport’.

In effetti, l’Albiceleste del 2022 un po’ somiglia a quella di 36 anni fa, con un genio a predicare fra dieci valenti gregari. «Carlos Bilardo (tecnico argentino nell’86) ripeteva all’infinito che la nostra Seleccion era formata da Maradona più dieci altri», ha detto Jorge Burruchaga, autore del gol della vittoria sui tedeschi occidentali nella finale dell’Azteca, «e oggi la situazione è identica: l’Argentina è Messi più dieci altri. Leo è il migliore al mondo, e lo è da vent’anni».

Dal canto suo, Lionel Messi dopo la semifinale contro i croati è parso molto più rilassato rispetto a quanto visto dopo il quarto di finale coi Paesi Bassi. «A livello personale sono molto felice di questo Mundial», ha detto il capitano. «Mi sto divertendo moltissimo e ho la possibilità di aiutare il gruppo affinché tutto vada per il meglio». Dopo la sfida a Modric di martedì, Messi ha ulteriormente ritoccato le cifre già impressionanti della sua carriera in Nazionale, che ora recitano così: 170 partite, 96 reti e 52 assist. Leo, inoltre, ha confermato al quotidiano Olé che la finale di domenica sarà l’ultima partita della sua carriera in Coppa del mondo. «Terminare in questo modo», ha detto, «è quanto di meglio ci possa essere».