Qatar 2022

Senza Neymar l’esame di maturità di Yakin

Il tecnico rossocrociato, che 15 mesi fa allenava ancora in Challenge League, contro il Brasile non disporrà di Okafor

27 novembre 2022
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La sfida ai verdeoro sarà senza alcun dubbio il match più prestigioso nella carriera da allenatore di Murat Yakin, che solo poco più di un anno fa sedeva su una panchina di Challenge League, e forse nemmeno immaginava che così presto si sarebbe ritrovato a sfidare la nazionale più vincente del calcio mondiale. Lui, però, ancora non si sbilancia nelle dichiarazioni... «Se sarà stata la partita più importante della mia carriera ve lo dirò soltanto dopo il triplice fischio. Ma certamente lo sarà sul piano delle emozioni. Ammetto che aspetto questo incontro fin dal giorno del sorteggio dei gruppi. Il calcio brasiliano è stato fondamentale, nella mia infanzia, mi ha davvero segnato».

Serve una marcia in più

Ma come siamo messi, nei confronti della squadra diretta da Tite? «Toccherà a noi dimostrare che non siamo solo dei comprimari al cospetto di una formazione venuta a Doha col dichiarato intento di diventare campione del mondo. La mia squadra trae la propria forza dallo spirito di gruppo, dalla fiducia che ognuno ha nei propri compagni e dall’intima convinzione di essere in grado di battere anche i migliori. Certo, contro il Brasile possiamo anche vincere». Pur non rivelando palesemente le sue scelte, Murat Yakin lascia intuire quale sarà la formazione che scenderà in campo contro i Pentacampioni... «Ovviamente, rispetto a quanto fatto contro il Camerun, dovremo inserire una marcia in più. In difesa, giocheremo a quattro: il rischio squalifica che incombe su Manuel Akanji e Nico Elvedi non modificherà i miei piani. Nico e Manuel sono abbastanza intelligenti da sapere come comportarsi in determinate circostanze. Ma se anche uno dei due dovesse incappare in un’ammonizione, disporrò comunque dei mezzi necessari per allestire una nuova difesa in vista della gara contro la Serbia, l’ultima del girone».

Il selezionatore rosscrociato, da amante del bel gioco quale si professa, ammette di essere dispiaciuto per l’assenza di Neymar, la cui caviglia malmessa non gli permetterà di scendere in campo contro gli elvetici. «I brasiliani ad ogni modo non risentiranno della sua defezione, il loro serbatoio è inesauribile: Tite, il loro selezionatore, potrebbe schierare almeno tre formazioni diverse ma altrettanto forti. Conosciamo i loro pregi, i loro punti di forza, sono veri artisti a cui non dovremo concedere spazi. Ma non scenderemo in campo senza speranze o senza talento: dispongo di giocatori capaci di liberarsi del pressing e delle marcature avversarie, i brasiliani sanno che contro di noi dovranno dare il meglio di sé stessi, e so che si faranno trovare pronti».

I ricordi di Xherdan

In conferenza stampa, al fianco del coach rossocrociato si è presentato Xherdan Shaqiri, segnale che fa ben sperare in una sua nuova titolarizzazione. Il giocatore maggiormente dotato di talento puro fra quelli selezionati da Yakin – e dell’intera storia del calcio svizzero – conserva un buon ricordo della sfida contro i brasiliani giocata quattro anni fa a Rostov sul Don, durante i Mondiali di Russia...«Quell’1-1 fu un grande risultato per noi, e da quattro anni mi dico che siamo costantemente cresciuti. Ormai sappiamo come si battono le più grandi squadre. Il Brasile visto contro la Serbia mi ha impressionato, certo, ma ha pure mostrato i suoi punti deboli, e noi dovremo sfruttarli». Nell’ambiente rossocrociato c’è dunque ottimismo, malgrado la notizia dell’infortunio muscolare occorso a Noah Okafor: per la punta del Salisburgo, che non sarà dunque disponibile per la gara contro il Brasile, ci sono problemi a una coscia.

Il mea culpa di Tite

Alla vigilia del match, il selezionatore verdeoro Tite si è lamentato per la durezza dei falli che vengono commessi contro gli attaccanti di maggior valore, nella fattispecie Neymar, che come detto non sarà della partita in seguito all’infortunio rimediato contro la Serbia. Ma il tecnico ha pure ammesso di non avere agito nel migliore dei modi, quando ha sottovalutato la gravità degli infortuni subiti dallo stesso Neymar e da Danilo...«Li ho lasciati in campo troppo tempo, dopo che si sono fatti male, il mio errore è stato non capire. Per fortuna li rivedremo di nuovo in campo nel corso di questo torneo, ne sono convinto al 100%». Tite, per contro, non si è espresso sul valore dell’avversario, lasciando che a farlo fosse il difensore Marquinhos...«La Svizzera possiede buoni giocatori, è una squadra molto difficile da sconfiggere», ha detto il 28enne del Paris Saint-Germain. Non c’è dunque il rischio che i brasiliani possano, per eccesso di confidenza, sottovalutare i rossocrociati? «Assolutamente no, daremo il 200%, perché questo è un match che potrebbe già regalarci la qualificazione agli ottavi di finale, e non vogliamo sprecare l’occasione. Credo ci siano insomma tutti gli ingredienti per poter assistere a una bellissima partita».